LE DONNE ARABE ORFANE DI MAOMETTO

LE DONNE ARABE ORFANE DI MAOMETTO LE DONNE ARABE ORFANE DI MAOMETTO Assia Djebar: allora eravamo emancipate darietà araba e lo schema terzomondista» avevano messo in secondo piano le rivendicazioni delle donne. Oggi è disposta a dire di più. «I movimenti integralisti di tutto il mondo si sono impadroniti della memoria storica e l'hanno resa una caricatura stereotipata - afferma -. Con questo libro, scritto tra il 1988 e il 1990, in un momento di effervescenza per l'Algeria, ho voluto denunciare il tradimento della tradizione e l'infondatezza della segregazione sessuale. Per esem- J)io, in orìgine l'adozione del veo riguardava solo le vedove. Non e importante come problema di costume, ma come segno della volontà di immobilizzare il corpo della donna. Attualmente in Algeria ci sono migliaia di donne che lottano per la loro libertà e dalla loro parte hanno i progressisti francofoni e arabofbni contro gli integralisti, ovvero i fascisti, che stanno attiran¬ QUANTO CONOSCIAMO I NOSTRI MODELLI? LE GUIDE DEL SAGGIATORE: COME LEGGERE UN PAESE. IL COMPRALIBRO Michel Serres ha individuato il futuro della cultura nel métissage. Qual è la sua esperienza di «incrocio delle culture»? «Come me, altri scrittori algerini sono métissés nella lingua francese. Siamo andati controcorrente e, in un'epoca di Partito unico, dal momento che ci battevamo per la difesa delle minoranze e per il dialogo con gli scrittori "pieds noirs", siamo stati emarginati. Ma il meticciato è iscritto nell'Algeria. Il prezzo è un certo isolamento bilanciato dalla partecipazione a convegni come questo di Torino o ad organismi come il Carrefbur Européen de Strasbourg pour la littérature, di cui sono un membro permanente». Isolamento anche in Francia, dove il rapporto uomodonna nel mondo letterario e culturale tende ad essere paritario? «E vero che ormai sono molte le donne che contano nell'editorìa e nel giornalismo, ma per le scrittrici forse è diverso. Quanto a me, essendo algerina, seguitano a chiedermi - e forse è l'influenza negativa della televisione - una sorta di schema lacrimoso sulle donne del mio Paese. In nome della Francia, dove il ricordo della guerra d'Algeria è ancora vivo, si aspettano un sentimento di rivolta per dire più o meno che l'indipendenza non è servita a niente. E io non voglio entrare in questo schema». do scrittrice algerina Assia Dj'abar pubblica da Giunti «Lontano da Medina» Mensile di offerte di libri nuovi a metà prezzo. libri delle più importanti case editrici, tra Ve quali ricordiamo: Mondadori, Rizzoli, Fabbri, Bompiani, Rusconi, ecc. Richiedete gratis e senza impegno l'abbonamento al mensile scrivendo a: Il Compralibro C.P. 328 - 33170 Pordenone. Tel. 0434/29.757 «Denuncio la servitù femminile in Algeria» E SI STAVA BENE PRIMA DELL'AIDS? do nella loro spirale molti innocenti e giovani disorientati». Durante una trasmissione di Antenne 2 subito dopo l'assassinio del presidente Boudiaf, il 28 giugno 1992, lei ha condannato duramente quell'«assassinio della speranza che stava riprendendo quota». Da allora, com'è la situazione? «Non sono più tornata in Algeria perché l'atmosfera è confusa. Ho l'impressione che il Paese sia in un tunnel di cui non s'intravede l'uscita e non credo che la repressione militare sia una soluzione. Un mese fa, ci sono stati degli attentati contro intellettuali e docenti universitarie. Insieme ad altri esuli che vivono a Parigi ci siamo riuniti con l'impegno di mobilitarci nel caso dovessero ripetersi tali episodi. L'ho fatto come cittadina algerina, come scrittrice posso risalire alle fonti, ascoltare l'uno e l'altro, cercando di capire». il Saggiatore Paola Decina Lombardi

Persone citate: Assia Dj'abar, Assia Djebar, Boudiaf, Fabbri, Michel Serres, Mondadori, Paola Decina Lombardi