« Guerra di liberazione » di R. Cri.

« « Guerra di liberazione » Martinazzoli lancia la sfida ai boss ROMA. «La lotta alla mafia è guerra di liberazione che bisogna concludere in modo definitivo e immediato» ha detto a Brescia Mino Martinazzoli, segretario de, ricordando la strage di Capaci in chiusura del convegno provinciale del partito scudocrociato. A Milano un minuto di silenzio, seguito da un lunghissimo applauso ha salutato Salvatore Borsellino (fratello del giudice Paolo) intervenuto alla commemorazione di Giovanni Falcone e degli uomini della scorta. La commemorazione era stata organizzata dal circolo Società civile all'ottagono di piazza Duomo. Quando, nel successivo dibattito, ha preso la parola Salvatore Borsellino tutta la gente si è alzata in piedi. «Giovanni e Paolo sono vivi - ha esordito -: quelli che li hanno uccisi non hanno capito che si possono ammazzare gli uomini, ma non si possono annullare le idee. Li hanno fatti a pezzi, e i loro pezzi sono entrati dentro di noi. Mi chiedo spesso dov'erano quelli che adesso affollano le commemorazioni, quando Borsellino e Falcone lottavano per noi. Nessuno può cancellare la vergogna per quello Stato, anzi per coloro che se ne sono impossessati, quando a Giovanni hanno inviato il conto di vitto e alloggio per il soggiorno all'Asinara passato a lavorare per il maxiprocesso contro la mafia, o quando hanno inviato ai genitori di Emanuela Loi il conto del trasporto della salma in Sardegna». Salvatore Borsellino ha stigmatizzato «chi ha rifiutato la richiesta di un minuto di silenzio negli stadi» e ha citato Piero Calamandrei all'Assemblea Costituente. «Essi sono morti sen¬ za retorica - ha scritto Calamandrei riferendosi ai martiri della "prima resistenza" - per dare libertà e dignità all'Italia. Noi chiediamo che la lunga lista dei martiri della nuova resistenza contro la mafia - ha aggiunto Salvatore Borsellino abbia finalmente un termine». E mentre Martinazzoli e Società civile commemoravano Borsellino, la Lega Nord è scesa in piazza. Oltre tremila militanti provenienti da Lombardia, Piemonte, Trentino, Liguria, Toscana ed Emilia hanno partecipato a Conegliano, nel Trevigiano, a una manifestazione contro la mafia e l'istituto del soggiorno cautelare dei mafiosi al Nord. L'iniziativa era stata organizzata nel decimo anniversario della prima grande dimostrazione di piazza della Liga Veneta contro il fenomeno mafioso. [r. cri.]