Lite fa rinviare l'intervento di Fabio Albanese
Ragusa, scontro tra primario e anestesisti in sala operatoria Ragusa, scontro tra primario e anestesisti in sala operatoria Lite fa rinviare l'intervento Il paziente, rimandato in corsia, lascia l'ospedale e denuncia l'accaduto Alla base del diverbio la protesta dei medici per la carenza di infermieri RAGUSA. «Guardi, non la posso operare. Si alzi. Può tornare in corsia». Che avere un posto in ospedale sia molto difficile, si sapeva da tempo; ma che adesso venga interrotto un intervento chirurgico sembra davvero eccessivo. La cosa più grave è che motivo dell'interruzione è stato un litigio tra i chirurghi. E' accaduto mercoledì scorso nella sala operatoria dell'ospedale di Vittoria, un importante centro agricolo della provincia. Gaetano Lo Scalzo, 72 anni, il mancato paziente, invece di tornare in corsia ha però preferito mettere una firma sul registro dei pazienti e fuggire dall'ospedale, andando dritto alla procura della Repubblica di Ragusa a denunciare l'accaduto. Saranno i giudici ad accertare come sono andati veramente i fatti. Il signor Lo Scalzo, per il momento, ha deciso di tenersi i suoi problemi di prostata. Il direttore sanitario dell'ospedale sta cercando invece di ricostruire l'accaduto. Ha già ricevuto una voluminosa relazione del primario del reparto di Chirurgia, il professor Giuseppe Ferreri: «Quando sono entrato in sala operatoria, i tre anestesisti stavano già discutendo animatamente - ha scritto il primario -. Io ho solo chiesto il perché e ho invitato tutti a prendere il proprio posto per l'intervento». Ma i tre medici non ne hanno voluto sapere. D'altronde loro stavano già litigando proprio perché in quelle condizioni non potevano lavorare: quella mattina mancava, a quanto pare, parte del personale infermieristico; una condizione, questa, che impediva loro di operare in un regime di sicurezza. E mentre il signor Lo Scalzo, assieme ad altri 4 pazienti, stava nell'anti-sala operatoria già pronto per l'intervento, il professor Ferreri cercava di convincere i tre anestesisti - Giovanni Lucenti, Luigi Ferrigno e Gaetano Giarratana - a iniziare l'intervento. Nella sala operatoria il clima è diventato rovente e sono volate parole grosse. E' stato a quel punto che il primario ha deciso di mandare tutti a casa: «Niente operazione, può tornare in corsia», ha urlato al malcapitato. Adesso Gaetano Lo Scalzo chie- de giustizia e denuncia di avere subito lesioni per il «nervosismo» dei medici: gli sarebbero state tolte le sonde in maniera poco corretta, cosa che gli ha provocato delle piccole emorragie. All'ospedale di Vittoria in questi ultimi mesi c'è molta tensione. Si è dimesso l'amministratore straordinario e il suo successore sembra non abbia intenzione di insediarsi. I reparti, poi, sono allo sfascio: il laboratorio di analisi è chiuso da 4 mesi perché mancano i reattivi, la farmacia lavora a singhiozzo perché non ci sono medicinali. Il Fio ha stanziato una cinquantina di miliardi per le ristrutturazioni, ma tutto è fermo. Di questo stavano discutendo in sala operatoria i tre medici esasperati, che hanno perso il controllo quando si è saputo che mancavano alcuni infermieri. E tra una discussione sull'opportunità o meno di proclamare lo stato di agitazione, i pazienti in attesa man mano si sono alzati dalle barelle e sono tornati da soli in corsia. Fabio Albanese
Persone citate: Ferreri, Gaetano Giarratana, Gaetano Lo Scalzo, Giuseppe Ferreri, Lo Scalzo, Luigi Ferrigno
Luoghi citati: Ragusa
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