E' «sparito» Li Peng il duro di Tienanmen di Fernando Mezzetti

A due mesi dall'esplosione nella città nucleare di Tomsk7 Da un mese, voci di infarto; ora governa Zhu E' «sparito» Li Peng il duro di Tienanmen PECHINO. Da oltre un mese una grande potenza come la Cina è senza primo ministro. Li Peng, 65 anni, confermato per altri cinque anni a fine marzo, è infatti scomparso di scena il 21 aprile. Secondo fonti attendibili avrebbe avuto un infarto che lo mette temporaneamente fuori gioco e che ha aperto nuovi scenari di vertice. E' qualcosa di più di un do-po-Deng. E' un «dopo-immortali», considerando il gruppetto di rancorosi novantenni che, pur senza più cariche, condizionano lo sviluppo politico. Stanno cambiando gli equilibri cui Deng Xiaoping, 89 anni, si è dovuto rassegnare mantenendo Li Peng al suo posto per soddisfare i dogmatici raccolti attorno al vecchio bolscevico Chen Yun, 88 anni. Ora Li Peng, uomo di Chen, semplicemente non c'è. E in sua assenza si rafforza il gruppo riformista cresciuto da Deng, il cui personaggio maggiore è il vice primo ministro Zhu Rongji, 64 anni. Assente Li, Zhu sta agendo da capo del governo, con un'immagine ben più accettabile di quella del carnefice della Tienanmen. Gli altri tre vice primi ministri si sono divisi compiti di governo tenendo alto il profilo; il nuovo capo dello Stato e del partito, Jiang Zemin, si dà da fare ricevendo ospiti stranieri ma, malgrado le cariche, appare fragile. Li Peng avrebbe dovuto ricevere venerdì il ministro degli Esteri portoghese, José Durao Barroso. Fino al giorno prima, Lisbona, con cui la Cina ha relazioni speciali in virtù di Macao che le verrà restituita senza problemi, aveva avuto assicurazioni che l'incontro si sarebbe svolto. All'ultima ora è stato cancellato, e non per sgarbo verso l'ospite, che è stato ricevuto dal capo dello Stato. Il giorno prima l'israeliano Shimon Peres aveva concluso la sua visita con incontri di alto livello ma non col primo ministro. A fine aprile, la spiegazione ufficiale data per annul¬ lare gli impegni di Li Peng era stata: «Un forte raffreddore». La realtà, secondo fonti pechinesi riprese dai giornali cinesi di Hong Kong, è che Li Peng sarebbe stato colpito da un infarto che lo terrà ancora fuori della vita pubblica, e che lo costringerà poi a ridurre ogni attività. Al suo rientro, il grosso delle responsabilità sarà in mano altrui, e si troverà privo di potere reale. La sua ultima apparizione in pubblico è del 21 aprile, quando ricevette il primo ministro di Singapore, Go Chok Pong. Il 28 sarebbe dovuto partire per visite nelle Repubbliche asiatiche ex-sovietiche ma il viaggio fu improvvisamente annullato. Il giorno dopo si ebbe la comunicazione del raffreddore. Da allora non è neanche apparso al congresso della Lega giovanile comunista, dal 3 al 10 maggio, a cui tutta la dirigenza si è presentata. Secondo attendibili fonti cinesi, egli è stato colpito dall'infarto durante una tempestosa riunione congiunta del Politbjuro é del Consiglio di Stato (una sorta di supergoverno), apertasi il 3 aprile e durata tre giorni. Nell'incontro erano emersi «due schieramenti fortemente opposti», secondo la fonte cinese: il ricorrente contrasto tra chi vorrebbe frenare le riforme e chi vuole accelerarle. Nel pieno del confronto Li Peng si è accasciato: come avvenne a Hu Yaobang nell'aprile '89, quando, già liquidato come capo del partito, fu colpito da infarto in una riunione del Politbjuro che lo criticava di nuovo per debolezza nel reprimere i moti studenteschi. Da allora i mutamenti al vertice si sono accelerati. Il 2 maggio è stata annunciata la divisione delle competenze fra i 4 vice primi ministri, ognuno con alte responsabilità, e un vago compito di «lavoro generale» per il premier Li Peng. Il 7, Zhu Rongji è nominato facente funzione di primo ministro, e ospita una riunione del «Club di anziani statisti» a Shanghai, presenti tra gli altri Giscard d'Estaing, Kissinger, Schmidt. Poi parte in visita fino al 2 giugno in Canada, Mes sico Brasile. Qian Qichen, vice primo ministro e ministro degli Esteri, va in Europa e il mi nistro della Difesa va a Hanoi. Benché manchi il premier, tutto procede come se ci fosse Forse perché ce n'è già uno nuovo, pur senza titolo. Per ora. Fernando Mezzetti