Milano il gioco dei nemici-amici

Bassetti, Formentini, Teso si scambiano strizzate d'occhio (subito smentite) già pensando alle alleanze per il secondo turno Bassetti, Formentini, Teso si scambiano strizzate d'occhio (subito smentite) già pensando alle alleanze per il secondo turno Milano, il gioco dei nemici-amici Dalla Lega alla de tutti contro Dalla Chiesa MILANO. «Chi aiuta chi» contro Nando Dalla Chiesa, candidato principe secondo i sondaggi alla poltrona di sindaco? Bassetti aiuterà Formentini, almeno al secondo turno, nella corsa? Il presidente della Camera di Commercio frena dopo una prima disponibilità: «Caro Formentini, non hai capito: una frase di cortesia in un dibattito faccia a faccia non autorizza a favoleggiare di ipotesi di patto con me». Piero Bassetti mette le mani avanti: per ora, nessun abboccamento con la nemica Lega. Ma allora? Marco Formentini, campione di Umberto Bossi, replica al candidato della de: «Caro Bassetti, con te voglio essere franco: qualcuno ti informa male. Non ho fatto alcun commento sulle tue dichiarazioni che ho sentito in diretta, assieme a migliaia di cittadini». La grande alleanza anti-Dalla Chiesa, insomma, almeno per ora non si farà. Ma domani, chissà, quel¬ la mezza promessa fatta da Bassetti («Sì, ma chiedo la reciprocità» ha detto in un dibattito giovedì) potrebbe farsi più concreta. I sondaggi parlano chiaro: al ballottaggio dovrebbero arrivare Dalla Chiesa, per la sinistra, e il leghista Marco Formentini. Al terzo posto, a testa a testa, ci sono l'ex sindaco Piero Borghini e Piero Bassetti. Al quinto posto, staccato, Adriano Teso. Ma neppure lui si tira indietro: «Esca dal giro Bassetti - è il suo ragionamento - sarà più noto di me ma non rappresenta certo il nuovo o il futuro del centro, lui che ha decenni di de alle spalle...». Eh sì, scoppia l'estate a Milano, ma i candidati alla poltrona di sindaco non mollano la presa. Anzi, è il momento delle alleanze, dei colpi di scena o, almeno, delle grandi manovre. E così, tra una visita all'associazione panificatori (Bassetti), una stretta di mano davanti al cimitero (Teso), la ricognizione delle sezioni del Carroccio (Formentini) e una bella corsa con ramazza a ripulire il parco con le proprie mani (tutti e tre più il missino De Corato), aleggia la domanda chiave: il centro, ovvero Bassetti, Teso e Borghini, al secondo turno aiuteranno la Lega a fermare la corsa del Nando, campione delle sinistre, ieri attento a raccogliere a palazzo Dugnani l'applauso delle assqciazioni del volontariato? Detta in termini più crudi, s'intravede la fase degli apparentamenti, degli accordi, magari del mercato. O no? «E' un problema che non mi tocca», replica imperturbabile Piero Borghini, ex sindaco di Milano: «Noi abbiamo promosso una lista civica fondata sul programma, non promossa dai partiti. Indipendente per davvero. Ed è per questo che il nostro lavoro non è trasferibi¬ le per definizione». Bassetti ieri non era meno rigido. «La mia candidatura dice - ha proprio il significato di evitare ai milanesi di dover scegliere tra Formentini e Dalla Chiesa, perché Milano non può permettersi altri quattro anni di protesta. Il mio compito rimane quello di scalzare uno dei due per battere l'altro al ballottaggio: e su questo c'è poco da dire». L'altra sera, al Circolo della stampa, Bassetti era sembrato assai più possibilista. «Sono problemi di Bassetti, non miei», dice Formentini. Ma crede che gli elettori di Bassetti finiranno con il votare per voi, al secondo turno? «Sì e sono meno presuntuoso di Bassetti. Lui crede addirittura che molti elettori della Lega sceglieranno, al primo turno, lui e non me come sindaco. Io non vado così lontano ma ho tanta fiducia...». [u. b.] Il candidato della Rete resta in testa ai sondaggi I concorrenti: lo scalzeremo Quattro candidati a sindaco di Milano in tenuta ecologica Da sinistra: Teso, De Corato, Bassetti, Formentini

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