Le banconote della vendetta

Sulle mille lire «Mi sento sola» con nome e telefono della rivale Sulle mille lire «Mi sento sola» con nome e telefono della rivale le banconote della vendetta Reggio Emilia, casalinga gelosa fa subissare di chiamate una insegnante In passato ritorsioni a base di bollette Sip milionarie e libri scandalo La gelosia d'amore è un tarlo che non concede tregua. Che «esige», per l'amante abbandonato, una «vendetta adeguata» la quale plachi in qualche modo il suo tormento continuo. Ci sono i casi estremi di innamorati o innamorate gelosi che hanno ammazzato il fedifrago o il rivale in amore. Ma altre volte la «vendetta» è più sottile. Com'è accaduto a Reggio Emilia, ultimo caso finito sui giornali. Una casalinga milanese, Loredana Airoldi, era follemente innamorata di un uomo che conviveva con un'insegnante reggiana, Anna Brunelli. Per colpire la rivale ha escogitato un raffinato metodo. Ha fatto incetta di banconote da mille lire e sul bordo vi ha scritto la frase «Mi sento sola»: il tutto seguito dal nome e dal numero di telefono della «concorrente», che aveva deciso di punire. Poi le ha spese, come nulla fosse. Il piano si è rivelato efficace. Il telefono corrispondente al numero è stato preso d'assalto, giorno e notte, da uomini che volevano «far compagnia» alla signora, alleviandole la «solitudine». Dopo le prime imbarazzanti conversazioni, la signora «sola» ha cercato di capire da dove nascesse tanta «solidarietà» ed ha scoperto la storia delle banconcote. Non ha faticato a trovarle e a raccoglierne un certo numero. Ha fatto sottoporre a perizia calligrafica la frase, ha affrontato la persecutrice, smascherata dal perito. La Brunelli l'avrebbe anche finità li, ma la Airoldi dopo le mille lire è passata anche alle diecimila lire. E la vicenda è finita in tribunale a Bologna, ma nel frattempo il reato era caduto in amnistia. L'aneddottica è ricca di altre situazioni simili. In Toscana una donna abbandonata, con la scusa di voler ritirare i suoi effetti, aveva chiesto all'ex amante in partenza per le ferie le chiavi della casa dove avevano vissuto felici: ma prima di partire ha formato un numero di Tokyo e aveva lasciato la cornetta staccata. Al ritorno il fedifrago si trovò a pagare una bolletta Sip milionaria. A Milano invece una cartomante fece nascondere in casa dell'ex amico microspie e armi, con la complicità di un agente e due ispettori. Una «vendetta» che portò la maga in tribunale. Non meno sottili le ripicche di parte maschili. A Torino un giovane abbandonato dall'amica etiope scriveva sulle cabine del telefono il numero della ragazza, promettendo spettacolari prestazioni erotiche. Scoperto, ha cercato di far passare il tutto per uno scherzo. Sempre a Torino la fine di una storia d'amore ha fatto «impazzire» un uomo il quale è andato ad affiggere le foto dell'amante nuda su per le scale del condominio. Infine a Treviso un amante abbandonato aveva addirittura scritto un libro, anche con i dettagli intimi, sulla sua relazione con una donna che lo aveva abbandonato. Senza fare il nome di lei, ma con indicazioni talmente precise che la ragazza è stata costretta a far sequestrare il libro. Paolo Querio

Persone citate: Airoldi, Anna Brunelli, Brunelli, Loredana Airoldi, Paolo Querio

Luoghi citati: Bologna, Milano, Reggio Emilia, Tokyo, Torino, Toscana, Treviso