Maggiori responsabilità per il medico di fiducia

Maggiori responsabilità per il medico di fiducia ANALISI Maggiori responsabilità per il medico di fiducia LMILANO A Farmindustria ha segnalato che, a seguito della introduzione dei famigerati «bollini» per le persone esentate per reddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, la vendita di farmaci è diminuita del 25 per cento. A prima vista questo può essere considerato un risultato interamente positivo; infatti era ben noto a tutti che parte dei farmaci acquisiti dalle persone esenti veniva di fatto utilizzato da parenti e conoscenti che esenti non erano e che spesso il fatto di non pagare i farmaci portava ad accumuli di medicinali che poi venivano gettati. Così come è risaputa la diffusa e pericolosa tendenza all'abuso di farmaci, che in questi mesi potrebbe aver subito un freno. Vi è però un risvolto della medaglia che dobbiamo conoscere, anche se non sappiamo quantificarne la portata. Per molti esenti, specie se anziani, i bollini sono diventati un patrimonio che si deve risparmiare, perché il loro numero è scarso e possono venire tempi peggiori che non si è in grado di affrontare per mancanza di mezzi. In queste condizioni di stress sappiamo che questi pazienti giungono a dimezzare le dosi di farmaci assunti o a non curarsi affatto. Considerati sotto questo aspetto i bollini mostrano un altro lato negativo e dimostrano ancora una volta I che quando i provvedimenti j sono sbagliati all'origine causano una serie di guasti difficilmente prevedibili. Sbagliati all'origine perché la responsabilità della richiesta non deve gravare sul paziente, ma sul medico prescrittore. In Gran Bretagna ciò è stato molto ben compreso ed il medico di fiducia è stato posto al centro del sistema, con una responsabilità di tipo non solo medico ma anche economico. Infatti a questo medico viene assegnato un budget per assistito (che può essere differenziato a seconda della complessità ed età dell'assistito), con il quale egli può «ordinare» farmaci, esami di laboratorio, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri, ecc. Un semplice software consente al medico di regolare la sua prescrizione in modo da non splafonare, giacché egli si troverebbe in tal caso costretto a render conto ad un auditor delle ragioni che lo hanno obbligato ad iper-prescrivere. Questa esperienza inglese se realizzata in Italia avrebbe evitato di addossare al paziente la responsabilità della decisione di spesa (i famigerati bollini). Nel nostro Paese essa potrebbe essere introdotta sperimentalmente in una o poche Usi, in pieno accordo con i medici di fiducia che desiderino partecipare alla sperimentazione, attivando in loro favore qualche incentivo economico oltre che professionale. Il consenso generale potrebbe sopravvenire dopo che il sistema si dimostri premiante sia per il medico, sia per il paziente, sia per la finanza pubblica. L'adozione di un simile provvedimento comporterebbe un investimento sulla figura del medico di fiducia, specie sul suo aggiornamento. Perché questo sia davvero continuo e consenta al medico di fiducia di dialogare con altri colleghi di differente estrazione e specialità, è importante che egli possa frequentare part-time (con contratto a termine e relativa rimunerazione aggiuntiva a quella della convenzione), l'Ospedale locale. Ciò fra l'altro gli consentirebbe anche di seguire i propri pazienti ricoverati, assicurando loro quella continuità di cura che è oggi ritenuta elemento essenziale dalla maggior parte di coloro che studiano i sistemi sanitari. Un simile investimento nel medico di fiducia, che ne valorizzi la figura ne aumenti la professionalità e lo responsabilizzi anche nella spesa che genera, può aver molti positivi ritorni, ivi compreso quello di migliorare la qualità e l'efficienza della prescrizione. Purtroppo in Italia si è fatto il contrario: non si è provveduto a tutelare le fasce deboli del Paese, e particolarmente gli anziani, ai quali non viene data sufficiente attenzione, anche se il numero degli anziani continua a crescere e con essi crescono i loro bisogni di sanità e assistenza. Girolamo Sirchia Direttore Centro Trasfusionale Ospedale Maggiore di Milano ìale | ano I

Persone citate: Girolamo Sirchia

Luoghi citati: Farmindustria, Gran Bretagna, Italia, Milano