Mino ricompatta i gruppi

«La partita per la de non è perduta, è solo iniziata. Bisogna legittimare il passato e costruire il futuro» Martinazzoli: perdiamo voti, dobbiamo recuperare il consenso Mino ricompatta i gruppi «Siamo tornati al partito temperato» ROMA. Dopo l'accesa assemblea del gruppo de della Camera della scorsa settimana, ieri Mino Martinazzoli è riuscito a far rientrare il dissenso pur cedendo sulla regola dei tre mandati parlamentari. L'assemblea del gruppo, infatti, si è chiusa, dopo l'intervento del segretario de, aU'unanimità e i deputati hanno stilato un documento unitario. «Il segretario - ha subito detto Clemente Mastella al termine della riunione t mi ha detto di riferirvi che io ho ritirato il documento sul regionalismo e che lui ha attaccato l'impegno sul regionalismo e ha precisato di non aver parlato di limiti ai mandati». E lo stesso Martinazzoli, conversando con i giornalisti, conferma le conclusioni dell'assemblea: «Se qualcuno dimostra che io ho mai posto questo problema delle tre legislature, gli offro ima cena. E' un problema che si pone ma non ora». Per il leader scudocrociato ci può essere un'alternativa al sistema del limite ai mandati: «Le primarie possono essere un'altra soluzione». E anche i cosiddetti «presidenzialisti» hanno smorzato i toni delle loro richieste. Francesco D'Onofrio, ad esempio, ammette che «il problema del presidenzialismo è rinviato a dopo. Una volta fatta la legge elettorale bisognerà impegnarsi sulla riforma del Csm, della Corte Costituzionale e dell'articolo 138 della Costituzione». Al termine dell'assemblea, Martinazzoli, sorridendo, risponde anche a chi ha reclamato in questi giorni il collocamento «centrista» della de: «Oggi abbiamo recuperato un termine sturziano, quello di partito "temperato"». Il leader scudocrociato non trascura di rispondere a Francesco Cossiga che ieri ha spiegato perché non intende tornare nella de. «Cossiga - avrebbe detto Martinazzoli intervenendo all'assemblea - ha dichiarato che non intende entrare nella de perché sente che qualcuno lo ritiene alternativo a me. Questo problema non esiste; se questo è il problema di Cossiga io gli chiedo di entrare con il consenso del gruppo». Intervenendo a conclusione dell'assemblea del gruppo, Martinazzoli ha anche ribadito di essere «favorevole» ad un sistema elettorale a turno unico. «Questa ha detto in seguito - è l'opinione anche del gruppo. Non so se cambierà idea, ma mi pare improbabile». «Una volta fatta la riforma elettorale - avrebbe spiegato ai deputati de - bisogna porre mano alla riforma complessiva dello Stato ed in particolare rivedere il sistema di elezione del Csm, della Corte Costituzionale e la revisione dell'articolo 138. Ma se non si fa la legge elettorale prima dell'estate non siamo legittimati a dire di più». Non sono mancate comunque frecciatine nei confronti di chi ha animato recentemente il dibattito interno: «Talvolta sono affranto dalla circolarità delle nostre discussioni. Io non parlo per i sepolcri o per i posteri». «Non c'è bisogno - ha precisato Martinazzoli che vi riuniate in sessanta, perché io sono per la regionalizzazione. Il problema è che stiamo perdendo voti e che quindi dobbiamo recuperare il consenso». E di fronte ad un psi ed ai partiti laici che «vanno dissolvendosi» e ad un «pds che non sa dove collocarsi e si inventa delle vittorie ogni giorno (Occhetto un giorno pensa di essere Cavour, un altro Napoleone)», Martinazzoli non vede per la de un futuro da «movimento confessionale» e rileva che per mantenere l'unità politica dei cattolici «ci vuole un progetto. Io non posso tenere i cattolici con 10 sputo». Quanto al partito, secondo il leader di piazza del Gesù in questo momento «appare cristallizzato», ma per la costituente «io non lascerò la scena ai nuovisti pur incontrando tutti quelli che furono con noi». «La partita per la de - ha detto - non è perduta, è iniziata. Chi come me ha la responsabilità di traghettare il partito, deve legittimare il passato ma anche costruire il futuro». A questo proposito Martinazzoli ha polemizzato con Mario Segni che a Milano è stato «ingeneroso» con Bassetti e che «costruisce sull'acqua un'alternativa che non c'è. Vinca pure Dalla Chiesa e il radicalismo, così potremo recuperare 11 rapporto con la Lega che minaccia di marciare su Roma». Infine il segretario de ha annunciato che il congresso si terrà subito dopo l'assemblea programmatica. [Asca] «La partita per la de non è perduta, è solo iniziata. Bisogna legittimare il passato e costruire il futuro» L'on. Mino Martinazzoli segretario de «Cossiga ha dichiarato che non intende rientrare perché sente che qualcuno 10 ritiene alternativo a me 11 problema non esiste lo gli chiedo di rientrare»

Luoghi citati: Milano, Roma