«Le colpe della scuola e dei mezzi d'informazione»
«Siamo disgustati, dateci un punto di riferimento» TRE RAGAZZI DALL'AVOGADRO «Le colpe della scuola e dei mezzi d'informazione» Il rapporto che noi giovani abbiamo con la politica è articolato e dipende da tanti fattori: vediamo di capire perché la maggior parte di noi non conosce i problemi della politica in generale, italiana in particolare, o non se ne interessa. Sicuramente c'è mólta disinformazione tra noi e la scuola, che è l'istituzione con la quale ogni giovane nella sua vita formativa ha rapporti quotidiani, non offre grandi possibilità di formarci a questi problemi, non ci munisce di capacità interpretative degli eventi politici che accadono all'interno del sistema, non sviluppa occasioni di discussione, anche attraverso i percorsi culturali previsti dai programmi ministeriali ufficiali: questa è la regola, le eccezioni ci possono essere, beninteso! A noi pare che questa formazione critica generale debba essere fornita fin dalla scuòla dell'obbligo, visto che poi molti giovani non arrivano a frequentare le scuole medie superiori. Altra parte di responsabilità l'hanno i mezzi di informazione di massa, che non contribuiscono certo a creare chiarezza nelle nostre menti, contraddicendosi l'un l'altro, operando attraverso scoop giornalistici, con articoli che non puntano a favorire con informazioni «il più oggettive possibili» la costruzione di nostre opinioni personali. Una gran parte di responsabilità però l'abbiamo anche noi, che in grande maggioranza siamo sempre più portati al disinteresse perché preferiamo nasconderci di fronte ai problemi (forse Giorgio Bocca ha ragione!), andando in discoteca o a correre in macchina, piuttosto che guardare in faccia la realtà e chiederci cosa si potrebbe fare. Ci sono invece giovani che si avvicinano alla politica con la violenza e con la voglia di picchiare chiunque gli si avvicini e non la pensi come lui, questi sono i naziskin, ragazzi che continuano a dire che i politici sono tutti corrotti e che l'unico modo ài fare pulizia passa attraverso la violenza. Vi sono però anche giovani che hanno buoni propositi, ma nella realtà quotidiana non trovano spazi né fisici di aggregazione né politici per essere ascoltati, perciò spesso si formano in modo contraddittorio, spesso trascinati dalla situazione del momento, senza guida né confronto. Una minoranza comunque fortemente impegnata sta emergendo ed è presente nelle grandi città come Torino, Bologna, Firenze, Napoli ed è ora in fermento: è legata a fenomeni musicali come i gruppi Posse, è presente nelle grandi manifestazioni di protesta degli ultimi mesi. Questo è quello che siamo riusciti a capire parlando con i ragazzi dei centri sociali occupati, prevalentemente di sinistra e anarchici, che cercano di coinvolgere i giovani ancora lontani dal loro modo di pensare o che hanno idee diverse dal loro movimento. E. Bellu, D. Di Palo, G. L. Trapana in BMS-ITIS Avogadro
Persone citate: Avogadro, Bellu, D. Di Palo, G. L., Giorgio Bocca, Posse
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