Lo speedster e nuovi modelli per rilanciare il mito Porsche

I piani della Casa di Stoccarda contro la crisi dei mercati I piani della Casa di Stoccarda contro la crisi dei mercati lo speedster e nuovi modelli per rilanciare il mito Porsche TREVISO. La Porsche non passa di mano. Sulle ricorrenti indiscrezioni circa il futuro della famosa Casa automobilistica tedesca «vale l'ennesima smentita riassunta molto bene nell'ultima assemblea della società dall'ing. Ferdinand Piech, che con la famiglia Porsche è azionista di maggioranza della Casa di Stoccarda. Fin che vivrò - ha detto testualmente Piech, oggi capo del Gruppo VW - la Porsche non sarà venduta. Di fronte ad una dichiarazione così precisa di Piech, non ci sono più dubbi». Ad affermarlo è stato il presidente della Porsche Italia, Walter Walcher, alla presentazione dell'ultima nata della fortunata serie 911, la Carrera 2 Speedster, provata sulle strade del Cadore. E' l'ultima interpretazione di un'idea che ha quasi 40 anni di età (la prima versione è del 1954), ma che è rimasta giovane nel tempo e la cui immagine è legata a un grande mito di Hollywood degli Anni 50, l'attore James Dean. Come per le precedenti, anche la Speedster degli Anni 90 sarà disponibile in un numero limitato, intorno ai 1000 esemplari (un centinaio per l'Italia). La meccanica è esattamente quella della Carrera 2 (motore di 3600 ce a 6 cilindri raffreddato ad aria, 250 Cv, accelerazione dà 0 a 100 km/h in 5"7, velocità 260 km/h), la guida altrettanto esaltante. A differenza della precedente edi¬ zione è più confortevole, anche se resta una vettura particolare con due posti secchi. L'interno (quello alleggerito della Carrera RS con sedili a guscio bene imbottiti) è allegramente colorato, come si addice a una vettura giovane, concepita per viaggiare a cielo aperto. E' fornita, comunque, di una leggera capote di tela con apertura e chiusura manuale. Con la capote la linea della vettura conserva la tipica posizione rannicchiata, con parabrezza e vetri laterali molto bassi. Il prezzo, però, non è molto da giovani: 124.390.000 lire, Iva compresa più 10.000.000 di tassa di lusso. Ma si sa che il prezzo di una Porsche va accettato così com'è, anche se a Stoccarda questa filo- sofia sta cambiando, con nuove idee commerciali e industriali. Walcher ha confermato che «dal modello Boxter, visto al Salone di Parigi, deriverà la nuova piccola della Porsche, prevista per il 1995. La motorizzazione, o meglio le motorizzazioni, non sono ancora state defunte, tanto meno il prezzo, anche se si posizionerà ben al di sotto dei modelli attuali». E' però l'intera linea di prodotto - ha aggiunto Walcher che cambierà nella seconda metà degli Anni 90. «Oggi abbiamo motori raffreddati ad aria (911) e ad acqua (968 e 928), motori anteriori e posteriori con cilindrate da 3000 a 5500 ce a 4, 6 e 8 cilindri. Il futuro vedrà, con un maggiore sfruttamento delle sinergie interne, propulsori a 6 e a 8 cilindri, tutti raffreddati ad acqua, e questo non perché l'altra soluzione sia superata, ma per adeguare la produzione alle nuove leggi suU'mquinamento acustico che entreranno in vigore dal 1996 e che prevedono limiti di rumorosità impossibili per un motore ad aria». Intanto, in settembre al Salone di Francoforte verrà lanciata una nuova 911 Carrera 2 e 4. Walcher ha precisato che si tratta di una vettura dal robusto restyling, con incremento di potenza da 250 a 270 Cv, ma con cilindrata e prestazioni invariate rispetto alle attuali. «La Porsche - ha concluso - è molto ben dotata economicamente (non ha mai fatto ricorso alle banche e, quindi, non ha indebitamento), è in grado di affrontare il difficile momento di mercato e contemporaneamente di muovere all'attacco, nonostante il 1992 sia già stato difficile (ndr: circa 20.000 le vetture vendute nel mondo, di cui 1050 in Italia) e i primi quattro mesi del '93 si presentino ancora peggio con perdite intorno al 50% per il nostro Paese». «E questo perché alle difficoltà congiunturali - ha concluso Walcher - si aggiunge una politica economica e fiscale che non ci favorisce, come sanno bene anche i nostri concorrenti». Renzo Vìi la re

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