Sos per gli abusi sessuali in classe di Luca Ubaldeschi

Secondo uno studio si moltiplicano i casi di aggressione nelle elementari Secondo uno studio si moltiplicano i casi di aggressione nelle elementari Sos per gli abusi sessuali in classe Usa, pronto un manuale di difesa dei bimbi INFANZIA MINACCIATA SONO state sottoposte a evidenti e ripetuti atti di molestie sessuali, accompagnati da ingiurie e da un linguaggio osceno e offensivo». Queste poche righe sono contenute in un'inchiesta che il ministero della Pubblica Istruzione statunitense ha condotto in una scuola elementare di Eden Prairie, nel Minnesota. Perché in quella cittadina alla periferia di Minneapolis, otto bambine - alcune delle quali di soli sei anni - hanno subito a scuola, e in più occasioni, gravi molestie sessuali. «Ma il caso di Eden Prairie non è purtroppo isolato. Altre denunce dello stesso tipo sono emerse in istituti scolastici di diversi Stati della Confederazione, dalla California al Texas, dal Massachusetts a Washington». Sono parole di Nan Stein, responsabile di un progetto per fermare gli abusi sessuali nelle scuole, che su «Usa Today» ha firmato un intervento per denunciare un fenomeno in preoccupante aumento. Quello di alunni (sia maschi che femmine) che vengono molestati da insegnanti o compagni di scuola, ma che spesso non rivelano gli episodi di cui sono stati vittime. O perché sono troppo piccoli per averne coscienza o perché vengono minacciati e hanno paura. Che il problema sia grave e diffuso lo conferma il fatto che il Congresso americano stia discutendo alcune iniziative legislative. Ma in attesa di questi provvedimenti, Stein ha stilato un elenco di 6 regole per aiutare bambini e bambine a difendersi. 1. Raccontate a un adulto quanto vi è accaduto. Deve essere una persona di cui vi fidate e che sia in grado di agire in vostra difesa. 2. Non incolpate voi stesse. Le molestie sono qualcosa che può farvi sentire confusi, imbarazzati, impauriti, soli, ma non siete stati voi a volerle. 3. Tenete una documentazione scritta dell'episodio: che cosa è accaduto, quando, dove, chi era presente e come avete reagito. 4. Individuate chi, nella scuo la, è responsabile a raccogliere la vostra denuncia. Se avete paura di parlargli, fatevi accompagna re da un adulto. 5. Fatevi forza e dite chiaramente a chi vi ha molestato che volete che vi stia alla larga, che le sue parole e i suoi comporta menti vi feriscono. Oppure, scrivetegli una lettera e fategliela consegnare da un adulto in modo che il molestatore prenda la vo stra reazione seriamente. 6. Avete il diritto di presentare una denuncia al ministero della Pubblica Istruzione e far avviare un processo. Stein imputa inoltre precise responsabilità degli adulti. Perché, sostiene, gli episodi di molestie sessuali nelle scuole avvengono spesso in luoghi pubblici, davanti a testimoni che però, il più delle volte, evitano di spor gere denuncia. Questa «cultura del silenzio» è particolarmente grave perché insegna ai ragazzi a nascondersi e a non difendere i loro coetanei. Quello degli abusi sessuali all'interno delle scuole non è certo un problema limitato agli Stati Uniti. Se negli Usa assume proporzioni sempre maggiori, episodi si registrano anche in Italia. Recente è il caso avvenuto a Pedemonte, in provincia di Vicenza: tre studenti di terza media sono stati sospesi fino al termine delle lezioni. Sono accusati di aver rinchiuso in palestra una compagna di 14 anni e di averla molestata. Ma è difficile avere un'esatta definizione del problema nel nostro Paese. Al ministero della Pubblica Istruzione dicono di non essere possesso di dati e la mancanza di informazioni è confermata anche da Adele Grisendi, autrice per la Cgil di «Giù le mani», un libro sulle molestie sessuali negli ambienti di lavoro. «Tutte le inchieste si fermano davanti al portone della scuole, è un mondo ancora impermeabile», dice Adele Grisendi. Dipende, secondo lei, dal fatto che «l'ambiente scolastico è estremamente delicato perché un'inchiesta sugli abusi arriverebbe a mettere in discussione la funzione del docente». «Comunque è certo che il problema esista e che ci siano anche studenti che molestano giovani insegnanti». Anche Marcello D'Orta, il maestro napoletano di «Io speriamo che me la cavo», conferma l'esistenza del problema: «So di casi e di denunce in alcune scuole del Sud. E spesso avvengono in piccoli paesi o nei quartieri di maggior degrado dei grandi centri». Non è un caso, quindi, che il suo prossimo libro sia dedicato ai problemi sessuali dell'infanzia: «Perché - dice - le informazioni che oggi abbiamo nascondono un fenomeno molto più esteso di quanto si possa pensare». Luca Ubaldeschi Gli esperti: fenomeno diffuso anche in Italia L'ultimo episodio nel Vicentino con tre ragazzi di 14 anni accusati di atti di libidine su una coetanea Negli Usa aumentano i casi di abusi sessuali all'interno delle scuole

Persone citate: Adele Grisendi, Eden Prairie, Marcello D'orta, Stein