Una città tradita dalle Colombiane

r SPRECHI E FURTI Una città tradita dalle Colombiane L« ARRESTO del sindaco di Genova provoca un forte senso di pena per la città, profondamente delusa dalle Colombiane che avrebbero dovuto avviarne la rinascita. Anche per l'uomo: Claudio Burlando sembrava il giovane alfiere del rinnovamento. Aveva fatto riaprire i cancelli del Porto Storico, dopo l'infelice conclusione dell'Expo, per affermare l'appartenenza ai cittadini di quello spazio sull'acqua recuperato secondo il progetto di Renzo Piano (in parte incompiuto, tradito, e utilizzato per ruberie). La Procura della Repubblica mette Burlando sotto accusa per il suo passato di vicesindaco e assessore all'Urbanistica gegli a anni della preparazione dell'Expo. In attesa del chiarimento dei fatti e delle responsabilità, è lecito sperare che i magistrati non si limitino a un episodio ma sollevino completamente il coperchio sul grande pentolone delle Colombiane. «Colombo boia, Colombiane mangiatoia», era scritto sui muri del centro storico già due anni fa. Il sottopasso di piazza Caricamento, all'origine dell'arresto del sindaco, è un monumento allo spreco: 111 miliardi per un tunnel che doveva costarne 70, da rifare perché non consente il passaggio degli autobus (fu ultimato ad altezza ridotta quando ormai l'inaugurazione dell'Expo era imminente). Ma è soltanto un tassello del grande mosaico di opere finanziate col pretesto della scoperta dell'America, sotto l'egida del ministro Prandini, per circa 4000 miliardi. Nel recupero del Porto Storico furono spesi meno di 500 miliardi, pur con tutti i ri gonfiamenti dei prezzi su cui oggi si indaga. Il resto andò al finanziamento di tronchi di superstrade rimaste incompiute e inutilizzabili (come l'Aurelia-bis che finisce in un cimitero presso Sanremo), di tangenziali e svincoli approvati in Liguria e in altre Regioni, sempre in nome di Colombo, con procedure sbrigative. Tutto fu reso possibile dall'estensione della legge 205 che era stata inventata per i mondiali di calcio. Il sindaco di Genova sarebbe responsabile di aver avallato quanto avveniva nella sua città, anche col ricorso a trucchi contabili. Ma fatti ancor più gravi chiamano in causa ex ministri, ex amministratori locali, loro padrini in Parlamento, controllori della finanza pubblica che non hanno fatto il loro dovere, controllori dell'impatto ambientale e tutori del paesaggio che hanno chiuso gli occhi firmando progetti a decine, a volte nel giro di poche ore, nelle ormai famigerate Conferenze dei Servizi. Alle colpe che oggi emergono si sommano quelle più difficilmente giudicabili: il dispregio della tutela dell'ambiente, l'arroganza nel portare avanti opere concepite soprattutto per fruttare tangenti. Genova ha perduto con l'Expo mal gestita una grande occasione. L'arresto del sindaco, anche se risulterà innocente, chiude un'epoca triste. Ora la città deve trovare l'energia e le idee per utilizzare al meglio l'eredità colombiana: spazi portuali bellissimi, 424 mila metri cubi di edifici antichi restaurati e finora rimasti privi di destinazione. Anche questo è uno scandalo, con molti responsabili impuniti. Mario Fazio zio |

Persone citate: Claudio Burlando, Mario Fazio, Prandini, Renzo Piano

Luoghi citati: America, Genova, Liguria, Sanremo