Rabbia nel pds contro i giudici Ma Occhetto: frena non dividiamoci di Augusto Minzolini

Rabbia nel pds contro i giudici Ma Occhetto frena: non dividiamoci Rabbia nel pds contro i giudici Ma Occhetto frena: non dividiamoci TEMPESTA NELLA QUERCIA OROMA NOREVOLE Occhetto crede che l'arresto del sindaco pidiessino di Genova sia stato cadenzato sulle elezioni amministrative del 6 giugno?». Risponde: «Se lo scrivete ci fa piacere». E aggiunge: «Quando fu arrestato Marcucci dissi che il pds non è toccato dalle tangenti e la magistratura indaghi. Marcucci è stato liberato e io ho potuto abbracciarlo. Mi auguro di poter abbracciare, nello stesso modo, anche Burlando». Così reagisce il segretario del pds di fronte all'ennesima tegola giudiziaria che gli è caduta sulla testa. E che tegola: l'arresto di Claudio Burlando, sindaco di Genova pidessino, il primo sindaco di una grande città. E questa brutta gatta da pelare si va ad aggiungere all'arresto di qualche giorno fa dell'ex amministratore del pei Renato Pollini. Eppure, anche di fronte a questa nuova bordata, il pds non può reagire. 0 meglio reagisce in maniera disordinata, schizofrenica. A Montecitorio e a Botteghe Oscure questa notizia ieri ha fatto insorgere mezzo partito contro i giudici. Alla Camera l'ha portata Annamaria Finocchiaro, deputato con un passato in magistratura. «Qui c'è un clima da ghigliottina, stanno succedendo cose strane». Dietro a lei è insorto un luogotenente di Occhetto come Fabio Mussi. «E' la fine del mondo e dobbiamo reagire. Ma cosa vogliono, che i sindaci siano eletti direttamente dal Consiglio superiore della magistratura? Con l'arresto di Burlando, comunque, hanno fatto una cazzata, hanno pestato la merda». Livia Turco, invece, si è accontentato di dare un giudizio laconico: «Siamo tornati al medioevo». La rivolta, però, è stata interpretata da Botteghe Oscure con un comunicato molto felpato, almeno nel linguaggio: il vertice del partito non si è spinto oltre la parola «sorpresa» per commentare l'arresto, accompagnata da parole di solidarietà per Burlando. Perché? Lo ha spiegato lo stesso Occhetto ai suoi in una riunione del coordinamento che si è svolta in un'atmosfera da funerale. Di fronte alle critiche ai magistrati di diversi segretari regionali, a un Petruccioli che ha chiesto al partito di «reagire», a un Fassino che ha giudicato «assurda» la procedura seguita dai giudici di Genova e ai rilievi tecnici di D'Alema, il segretario del pds ha predicato prudenza. «Ci vuole la massima solidarità tra di noi di fronte ai continui attacchi che riceviamo. Non dobbiamo dividerci. Noi diamo la massima fiducia alla magistratura come corpo, ma questa storia di Burlando mi ha sorpreso, ho delle perplessità su quei giudici. Ora, però, visto che abbiamo sempre appoggiato l'operato della magistratura non possiamo cambiare all'improvviso il nostro atteggiamento. Sarebbe un grave errore aprire in questo momento un contenzioso con la magistratura o gridare al complotto. Dobbiamo, invece, denunciare la campagna di stampa che viene orchestrata contro di noi». Insomma, tanti dubbi su quello che sta avvenendo, ma la consapevolezza di non poterli esporre in pubblico. Così alla fine il pds ancora colpito si comporta in modo schizofrenico. C'è chi spara sui giudici, chi richiama alla calma e c'è un segretario che vorrebbe reagire ma non può, per non contraddire i discorsi e la linea dei mesi scorsi. E, alla fine, ancora una volta, come è già successo in passato, il pds finisce per essere impotente. E proprio l'insostenibilità di questa situazione di «paralisi» ha spinto ieri Occhetto a prendere l'iniziativa nel confronto interno, per non ritrovarsi tra qualche settimana a malpartito: così, il segretario, giocando d'anticipo, ha convocato il consiglio nazionale per la fine del prossimo mese. Basterà? Le ultime vicende giudiziarie, infatti, rischiano di complicare le prossime elezioni aninmiinistrative. Non c'è più l'ottimismo di qualche settimana fa. E i massimi dirigenti vivono questi giorni che separano da quell'appuntamento facendo gli scongiuri. «Ormai si vive ad horas - confida il coordinatore della segreteria, Visani due giorni fa abbiamo fatto una conferenza stampa per ricordare che non un membro della direzione aveva ricevuto un avviso di garanzia e oggi c'è stato questo arresto». Ed ancora: «Le dichiarazioni del pg di Milano Catelani sui 5 anni di rivoluzione sono dawereo inquietanti». L'incertezza provocata dalle tempeste giudiziarie spinge i più a congetture poco lontane dalle tesi del «complotto». Ieri, ad esempio, Alfredo Reichlin si è lasciato andare passeggiando su e giù per Montecitorio a questi discorsi: «Io sono vecchio e sono abituato a ragionare in una certa maniera: la verità è che qui in molti non vogliono che il pds, cioè l'erede del pei, sia attestato intorno al 20%. Detto questo, secondo me, bisogna valutare anche un po' meglio quello che è venuto a galla. Ho scritto un articolo sull'Unità per dire che non tutti i discorsi di De Benedetti mi hanno convinto: vorrei solo ricordargli che se i partiti hanno avuto le tangenti, in questo sistema gli imprenditori si sono accaparrati dei superprofitti. Ecco perché bisognerebbe guardare a tutto quello che è successo con un occhio diverso, abbandonando le dispute sul numero degli inquisiti che albergano qua e là, ma tentando di trovare una via d'uscita politica». I discorsi di Reichlin sorprendono se si tiene conto che vengono fatti da un esponente di priomo piano del pds, ma sono la conferma dei ripensamenti che stanno maturando nel gruppo dirigente di Botteghe Oscure. E forse la più sincera in proposito ieri è stata la Turco: «A noi ci ha rovinato Craxi che ci ha messo nella . condizione di non poter criticare i giudici». Augusto Minzolini Il segretario del pds Achille Occhetto

Luoghi citati: Genova, Milano