Mani pulite l'ora delle multinazionali

L'accusa: ha pagato tangenti per 2 miliardi. Interrogato Nobili, prime ammissioni L'accusa: ha pagato tangenti per 2 miliardi. Interrogato Nobili, prime ammissioni Mani pulite, l'ora delle multinazionali Manette all'amministratore delegato della Siemens MELANO. Comincia a parlare Franco Nobili, ex presidente dell'Iri. Ieri due ore di interrogatorio davanti al pm Gherardo Colombo. E l'atteggiamento, dopo una settimana di carcere, è decisamente cambiato. Il primo incontro con i magistrati aveva prodotto un verbale di poche pagine pieno di «Escludo categoricamente». Ieri il verbale era corposo, e con meno «Non so». Sono, perora, ammissioni parziali che riguardano il periodo in cui era alla guida della Cogefar. Sull'Ili, invece, Nobili continua a smentire tutto. E' poco rispetto a quanto si aspettano da lui i magistrati, è già qualcosa rispetto all'atteggiamento iniziale: un «qualcosa» che secondo il suo legale, Giuseppe Bana, è sufficiente a far terminare la carcerazione preventiva. Per questo presentare ricorso al Tribunale della Libertà. Non si può comunque dire che Nobili rischi di star solo a San Vittore: solo ieri altri tre arresti (più un quarto ai «domiciliari»): è finito in carcere Giorgio Scannavacca, presidente della «Siemens comunicazioni» e ammi- lustratore delegato della «Siemens spa». E' accusato di aver pagato due miliardi e duecento milioni di tangenti per ottenere le forniture all'Azienda di Stato per i servizi telefonici. E stavolta i magistrati, oltre al solito «concorso in corruzione», contestano anche il reato di «turbativa d'asta». Per un altro filone d'inchiesta, quello sulle ferrovie, è stato invece arrestato Eros Gobbi, ex consigliere della Fiera di Rimini. Accusato di violazione della legge sul finanziamento ai partiti per essere stato il «tramite» di una tangente da 600 milioni pagata da un gruppo di imprenditori e destinata al psi. Un espisodio che Gobbi ammette ma riaimensiona: avrebbe consegnato una busta a Balzamo, ex tesoriere del psi. Anche un altro degli arrestati, Crescenzo Bernardino, avvocatocommercialista romano, è stato il tramite di una tangente destinata al psi: un miliardo e 750 milioni pagato dalla Cogefar-Impresit per appalti alla metropolitana di Roma. Avendo 78 anni, Bernardino ha ottenuto gli arresti domiciliari. Passaggio immediato Palazzo di giustizia-San Vittore invece per Vittorio Caporale, anche lui avvocato a Roma e anche lui coinvolto da Enzo Papi. Era il coordinatore della commissione che preparò la legge sulla metropolitana leggera: una volta terminato il compito sarebbe passato a «battere cassa». Secondo quanto racconta Papi, gli fornì i numeri di conti correnti su cui far confluire contributi elettorali per Carlo Bernini (de ed ex ministro dei Trasporti) e Antonio Testa (deputato psi). I quali avrebbero ricevuto rispettivamente 250 e 175 milioni. Circostanza che Bernini si è affrettato a smentire. Un altro contributo Fiat ha coinvolto Renato Altissimo, segretario (dimissionario) del plì. Ha ricevuto un'informazione di garanzia per violazione della legge sul finanziamento ai partiti: 500 milioni pagati da Fiat Engineering in occasione della campagna elettorale del '92. Lo stesso episodio per cui Attilio Bastianini, che del pli era vicesegretario e che non è parlamentare, è stato di nuovo arrestato, [s. mr.j Franco Nobili ex presidente dell'Ir!

Luoghi citati: Rimini, Roma