Il Borussia va in peni di Bruno Bernardi

Il Borussia va in peni Il Borussia va in peni Probabile forfait anche di Chapuisat TORINO. Stephane Chapuisat è l'oggetto misterioso del Borussia Dortmund che stasera tenta l'impresa impossibile di strappare dalle mani della Signora la Coppa Uefa già ipotecata al Westfalenstadion. Il bomber, imbottito di infiltrazioni nella schiena dal «mago» Mueller Wohlfahrt, ieri era a Monaco di Baviera: forse, nel pomeriggio, sbarcherà a Caselle su un aerotaxi, ma molti lo danno kaputt. Il tecnico Hitzfeld gli concede sola dieci probabilità su cento di giocare, ed in effetti le possibilità di vederlo in campo sono minime, anche se Romolo Bizzotto, lo 007 bianconero, testimonia di aver visto lo svizzero allenarsi regolarmente nei giorni scorsi. Mill è pronto a sostituirlo accanto a Sippel in una formazione più offensiva del solito per provare a rimontare il 3-1, malgrado l'assenza di Zorc, Kutowski e Povlsen. E' un Borussia a pezzi che, però, recupera l'australiano Zelic e io stopper Schulz. Pedine fondamentali, parteciperanno alla massiccia offensiva che il Borussia sferrerà in avvio. Lo rivela l'ex Reuter: «Come sempre Trap si cautela. Per noi l'unica possibilità di fare il miracolo è andare subito in gol». Schulz è un po' acciaccato ma non si tira indietro. Fuori campo è un simpatico personaggio. In partita non guarda in faccia nessuno e Andrea Carnevale lo sa. Alto m 1,94, ex istruttore di giovani poliziotti, Schulz scoprì il mestiere di calciatore a 25 anni dopo aver praticato basket e atletica leggera. E' un duro e gli arbitri non esitavano ad espellerlo. Nel'91 fu sul punto di smettere ma i tifosi lo convinsero a continuare. E proprio a Torino, il 25 marzo '92, debuttò trentenne in Nazionale sostituendo Brehme nel secondo tempo, contro Casiraghi. Toccherà a Vialli far conoscenza con Schulz. Scherza il gigante: «Meglio lui di Roberto Baggio. Non saprei come fermare il fantasista se non con le cattive e un cartellino rosso non me lo leverebbe nessuno». L'indisponibilità di Zelic e Schulz ha cambiato il corso della stagione del Borussia. Il tracollo s'è iniziato proprio contro la Juve: i gi ali orassi erano in corsa per lo scudetto ed ora si consolano con la «zona Uefa». Il professor Hitzfeld, laureato in matematica, fine stratega e abile psicologo, predica umiltà, finge rassegnazione e dà... i numeri: «Abbiamo una probabilità su cento, ma non vogliamo ripetere la figuraccia dell'andata. Dobbiamo tenere alto l'onore del Borussia non solo di fronte a 4 mila tedeschi venuti sin qui. Tutta Europa ci guarda». E nella Friederis Platz di Dortmund ci saranno 20 mila tifosi davanti ad un maxischermo. In ogni caso festeggeranno con birra e wuerstel e la stessa cosa farà il Borussia, in albergo, dopo la finale. Germania ùber alles. Sempre. Bruno Bernardi \L

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