Presentati a Cambridge i progetti per la comunicazione avanzata di Francesco Bullo

Presentati a Cambridge i progetti per la comunicazione avanzata Presentati a Cambridge i progetti per la comunicazione avanzata Una Medusa per Olivetti Con i nuovi sistemi si potranno trasmettere immagini, testi, voci e fax I «badge attivi», strumento indispensabile per ospedali e grandi aziende CAMBRIDGE DAL NOSTRO INVIATO Pandora e Medusa sono i nomi mitologici con i quali l'Olivetti ha battezzato due progetti avveniristici di comunicazione avanzata. L'obiettivo finale è quello di realizzare entro cinque anni un apparecchio, non più grande di un cellulare, in grado di trasmettere e ricevere dati, voce, immagini, fax «senza fili». Per l'ambizioso programma la casa d'Ivrea investe quasi 10 miliardi l'anno nell'Olivetti Research Laboratory di Cambridge dove lunedì il direttore delle «strategie tecnologiche», Lucio Pinto, e il direttore del laboratorio, Andy Hopper, hanno fatto il punto delle ricerche alla stampa internazionale. Il primo filone di attività è rappresentato dalla stazione multimediale «Pandora», un sistema in grado di scambiare immagini, dati e testi ad altissima velocità tra varie stazioni di lavoro collegate in rete. A Cambridge ne sono già in funzione quaranta e ogni unità comprende la stazione di lavoro, una telecamera, un video ad alta risoluzione, un telefono, un microfono e un altoparlante. L'applicazione più diffusa di Pandora è la posta video, più veloce del fax o del telefono, che consente di registrare e trasmettere messaggi video e audio che il destinatario può riascoltare e guardare quando desidera. Un'altra funzione è quella della videoconferenza fra due o più persone: durante il collegamento l'utente vede se stesso in una piccola finestra-video che gli permette di centrare la sua posizione e vede, ingrandite, le immagini delle persone con cui è collegato. L'evoluzione di Pandora è rappresentata dal progetto «Medusa», che metterà a di- sposizione dell'utente un numero maggiore di servizi (si prevede che il numero di videocamere per utente aumenti da una ad otto o addirittura a sedici). Così, ad esempio, durante una conversazione in videotelefonia, l'utente potrà scegliere di guardare la stessa scena sotto angolature diverse (come sulle consolle dei «mixer» televisivi) e durante riunioni o conferenze, il pubblico a distanza sarà maggiormente coinvolto dalla varietà delle riprese. Infine i «badge attivi», speciali tessere elettroniche destinate a sostituire i tradizionali badge di identificazione. Questi dispositivi, che segnalano continuamente la presenza dell'utente a speciali sensori presenti nell'ambiente di lavoro, consentono di identificare la persona, il suo status (se sta camminando o è fermo, ad esempio), di chi è in compagnia. Ciò per permettere di indirizzare alla persona (e non più alla "scrivania") eventuali telefonate o messaggi. Particolarmente utili per la gestione di un grande ufficio, di un ospedale o... di un carcere. Lucio Pinto e Andy Hopper hanno ricordato, al termine dell'incontro, che per la ricerca e sviluppo l'Olivetti impiega 3700 persone in 16 laboratori in tutto il mondo, investendo circa il 5,7 per cento dei ricavi. Francesco Bullo

Persone citate: Andy Hopper, Lucio Pinto

Luoghi citati: Cambridge, Ivrea