Montanelli, i nemici scarseggiano

Montanelli, i nemici scarseggiano LETTERE AL GIORNALE Un commercialista nell'inferno del 740 e ipicciotti in lista d'attesa Ci vorrebbe poco per facilitare la vita Ho letto che un commercialista sconsolato ha confessato: «Per l'Irpef ricorrerò al commercialista». Ovviamente parla del 740 che contiene 400 pagine di istruzioni; 275 righe da riempire. Un inferno. Ricordo benissimo che ogni anno il ministero delle Finanze ha «promesso» che, per l'anno seguente, il 740 sarebbe stato semplificato. Invece diventa sempre di più un rompicapo. Visto che non c'è via di scampo per il tartassato cittadino, vorrei suggerire al dicastero in parola di inviarci, verso i primi giorni di aprile di ogni anno, un testo di algebra, che è quella parte della matematica che concerne lo studio letterale delle operazioni di somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione, elevamento a potenza ed estrazione di radice. E dato che quest'anno siamo arrivati al 10 maggio e il 740 non è ancora reperibile, sarebbe bene che ci inviasse anche la seguente formula: S= 1/2 AT2, la quale afferma che nel moto uniformemente accelerato gli spazi percorsi sono proporzionali ai quadrati dei tempi impiegati a percorrerli. Perbacco, ci vuole così poco a «renderci facile la vita...»! Gaetano Taraschi, Milano Il Papa contro la logica del posto sicuro Parlando in Sicilia a un'immensa folla e rivolto a tutti i giovani dell'Italia meridionale, il Papa ha detto: «Bisogna abbandonare la logica del posto sicuro attraverso una nuova cultura del lavoro», e cioè: figlioli, è ora di pensare al lavoro e non solo ad un comodo e sicuro posto di lavoro parassitario nell'impiego pubblico, ottenuto attraverso gli accozzi fra la malavita organizzata e la classe politica che poi è la stessa cosa. Con questa il Papa dice una grande verità che ne contiene una ancora più grande e cioè: l'Italia è una, ma gli italiani sono due. Questo discorso non avrebbe senso, sarebbe assurdo se fatto a Firenze, a Bologna, a Milano o in una qualsiasi città dell'Italia centro-settentrionale, sarebbe assurdo così come è realista e tangibile in tutta l'Italia del Sud. Il Papa ha detto una «sacrosanta verità», io vorrei collaborare alla soluzione di questo grande e grave problema con un consiglio pratico: per cinque anni, siano aperti nell'Italia del Sud solo gb Istituti Tecnici e corsi di avviamento professionale al lavoro che oltre ad essere l'unico modo di guadagnarsi la vita onestamente, è anche una terapia «rigenerante» per i 125 mila picciotti in Usta di attesa per entrare nella mafia ufficialmente e... attivamente. Leoni Bocchi Mendes Manarola (La Spezia) «Fatemi capire chi paga per il Gpl» Vorrei capire: è stata tolta la tassa sulle auto con impianto G.P.L., ma ne può beneficiare solo chi ha l'impianto omologato dopo il 2.5.'93; perché?... Quelli come me che hanno installato l'impianto prima di tale data, anche sólo di qualche giorno, ed il cui impianto ha le identiche caratteristiche di quelli fatti dopo i) 2.5.'93, in virtù di quale ennesimo cavillo discriminatorio devono continuare a pagare? Ancora una volta vengono premiati gli evasori! G. Pautasso, Torino Ci vuole coraggio per vivere Ho riietto parecchie volte la lettera di Maria Ferro, comparsa su La Stampa di domenica 9 maggio, nella quale viene giustificato il suicidio. Prima di tutto non credo che sia «la vita miserabile c indegna dell'uomo», ma l'uomo profon- damente indegno e miserabile della vita. Questo perché non capiamo che la vita è un dono bellissimo del quale spesso non sappiamo disporre. Inoltre non definisco «coraggioso» chi si toglie la vita, ma al contrario un vigliacco, per me il vero coraggio sta neir affrontare la vita con le sue gioie e i suoi dolori a testa alta con mia gran dose di entusiasmo. Chi si toghe la vita non fa altro che cercare un misero rifugio, fin troppo comodo alle delusioni della vita, è inoltre un vero e proprio affronto alle madri che mettono al mondo dei bambini pur rischiando la propria vita, o di quegli uomini che lottano dispe¬ ratamente negli ospedali. Infine sono rimasta indignata nel sentire definire «animalesco e irrazionale» l'istinto di conservazione. Io lo considero uno dei più grandi misteri che regolano l'universo e non penso che lo si possa hquidare così sbrigativamente con due aggettivi, anzi non mi permetto nemmeno di giudicarlo perché è qualcosa di troppo grande e incommensurabilmente bello per poterlo definire. Sarà che ho solo sedici armi ma una cosa la posso dire con certezza: amo la vita. Donatella Moro, Torino Non sparate sulla famiglia Pasolini diceva che la società era pervasa da un senso di morte che ammorba l'aria e finisce per renderci la vita spiacevole. Il poeta Pasolini odiava i borghesotti fanatici che sotto lo stimolo delle proprie frustrazioni hanno creato l'inutile caos del '68 con i lutti che ne sono seguiti. Purtroppo la generazione del '68 è giunta al potere. I vari De Michelis, Martelli, Occhetto, Sgarbi il cui squallore umano e la cui «serietà» sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo i reduci del '68, sempre frustrati ed inveleniti, sono sparsi in ogni dove con prevalenza nelle redazioni dei giornali, case editrici, tv. Ed infatti i frutti si vedono: una noia mortale condita da tanta, tanta, tanta presunzione. Un soggetto come Ferrara Giuliano è l'emblema di una tipologia umana la cui indubbia intelligenza fa da supporto a funambolismi il cui esito è il seguente: «Quando ero comunista avevo ragione, adesso che sono anticomunista ho ragione». Questo per dire che i reduci frustrati del '68 continuano a fare danni palesemente e occultamente. Personalmente ho il sospetto che molti reduci che non hanno fatto carriera si sfoghino usando i vecchi luoghi comuni della sinistra nei titoli dei giornali. Ho letto l'articolo di Lietta Tornabuoni e non ho trovato granché giustificazione al titolo sparato: «Catherine Deneuve: famiglia ti odio». Anche grazie alla sinistra la famiglia ormai non esiste più. Perché maramaldeggiare sparando sui morti? Maria Paola Bilello, Briaglia «Mai posto un termine al governo Ciampi» Leggo riportati dal suo giornale gli sprezzanti giudizi che - secondo un sola agenzia di stampa - avrei espresso nei riguardi della Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali. Li smentisco nel modo più assoluto. . Non mi sono mai espresso in questi termini neppure da privato cittadino e come costituzionalista intervistato dall'emittenza e dai più vari quotidiani. Mi guardo bene - a più forte ragione - dal farlo come componente dell'attuale governo. Confermo, invece, di ritenere problematica una integrale riforma della parte seconda della Costituzione nel corso della presente legislatura. Questo, naturalmente, non esclude la possibilità e l'opportunità di revisioni costituzionali più specifiche. E' evidente che non ho mai avuto l'assurda pretesa di fissare un termine al governo Ciampi e, meno che meno, alle Camere del Parlamento. Quale giurista non posso fra l'altro ignorare che ogni iniziativa in questo campo è costituzionalmente riservata al Presidente della Repubblica. Livio Paladin, Roma Ministro per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie e per gli Affari Regionali Il sacrificio di Maurizio Estate Credo che anche il sacrificio di Maurizio Estate , il giovane di Napoli ucciso perché aveva sventato uno scippo sia da vedere come un simbolo dell'Italia che cambia. Vittima di una violenza indicibile Estate ha però avuto il coraggio per primo di intervenire contro la malavita piccola o grande che sia. Aldo Corti, Ragusa