Forlani: non mi sembra una vittima. Martinazzoli: è cronaca nera

Forlani: non mi sembra una vittima. Martinazzoli: è cronaca nera Forlani: non mi sembra una vittima. Martinazzoli: è cronaca nera «De Benedetti, denuncia tardiva» L'Osservatore critica l'Ingegnere ROMA. Una denuncia «tardiva». Così. l'Osservatore romano commenta le dichiarazioni fatte da Carlo De Benedetti ai giudici di «Mani pulite», mentre l'ex segretario de Forlani usa toni sarcastici verso il presidente Olivetti («Non mi sono accorto che fosse vittima del regime») e l'attuale leader scudocrociato Mino Martinazzoli è ancora più avaro di parole: «Non mi occupo di cronaca nera...». Il quotidiano della Santa Sede è «perplesso» sulla denuncia dell'Ingegnere: «Dopo oltre un anno dall'avvio delle inchieste sulle tangenti, e sotto l'incalzare delle indagini scrive l'Osservatore - appaiono poco credibili quanti assurgono a moralisti, a coraggiosi accusatori del sistema degli illeciti. Ben più coraggioso sarebbe stato se coloro che oggi si dichiarano vittime di quel sistema lo avessero denunciato prima, evitando l'instaurarsi della prassi "spietata"». Meno severo è, invece, il Financial Times: «De Benedetti non gioca a scarica barile», titola l'autorevole testata finanziaria londinese, sostenendo che «il coinvolgimento diretto della Olivetti negli scandali sulla corruzione ha tolto ogni dubbio sul fatto che fosse possibile fare affari con il settore pubblico italiano senza dover pagare tangenti al sistema politico». «L'impatto della deposizione di De Benedetti sarà profondo e solleciterà un processo già in atto tra i leader h> dustriali - fa notare il quotidiano britannico - anche se queste rivelazioni hanno offuscato l'immagine di De Benedetti che aveva lottato per recuperare terreno da quando era stato per breve tempo coinvolto nel collasso del Banco Ambrosiano». E proprio al «caso» del vec¬ chio Ambrosiano si riferisce Bruno Tassan Din, ex amministratore delegato Rizzoli, che contesta il dossier consegnato da De Benedetti ai giudici milanesi. «L'ingegnere cita la vicenda Rizzoli e l'intervento del psi come esempio dello "spietato regime dei partiti" dice Tassan Din -, Confonde però le date e i fatti. La visita di Rizzoli e Schlesinger ad Ivrea cui si riferisce il memoriale avvenne il 23 dicembre dèll'81, quando De Benedetti era vice presidente dell'Ambrosiano e i partiti non c'entrano nulla». Il giudizio più severo resta, comunque, quello dell'Osservatore romano che, in relazione alla presenza editoriale del Gruppo di De Benedetti in Italia, sostiene, fra l'altro: «Ben più grave è l'atteggiamento di gruppi imprenditoriali potenti, che disponevano persino di diversi mezzi per denunciare il malaffare anche davanti all'opinione pubblica». Un tema sul quale intervengono sia la Lega Nord che Marco Taradash, deputato eletto nella Lista Pannella. «La conclusione più logica - afferma Roberto Maroni, vice presidente del gruppo dei Lumbard alla Camera - sarebbe di rendersi conto che quello che è successo all'editore non può essere stato ignorato dal direttore di Repubblica. Se hanno dignità dovrebbero dimettersi entrambi». [r. int.] L'ingegner Carlo De Benedetti presidente della Olivetti Secondo il «Financial Times» l'imprenditore «non gioca a scarica barile»

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