Vanacore il silenzio del sospettato

Il portiere dello stabile di via Poma potrebbe essere accusato di favoreggiamento Il portiere dello stabile di via Poma potrebbe essere accusato di favoreggiamento Vanacore, il silenzio del sospettato Non parla coi giudici e rischia l'incriminazione ROMA. Torna ad essere protagonista nelle indagini per il delitto di Via Poma Pietrino Vanacore, il portiere dello stabile della palazzina dove e stata uccisa nell'estate di tre anni fa Simonetta Ccsaroni. Non più come indagato numero uno, il ruolo è passato da tempo al giovane Federico Valle, ma come sospettato di favoreggiamento nei confronti dell'assassino. Vanacore, l'uomo dagli occhi di ghiaccio, doveva essere interrogato ieri mattina dal pubblico ministero Pietro Catalani, ma all'ultimo momento ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Come già aveva fatto il 10 ottobre 1990, poche settimane dopo il delitto. Accompagnato dalla moglie Giuseppa De Luca, Pietrino Vanacore all'uscita dall'ufficio del magistrato ieri è stato di poche parole. «Sono tranquillo, la mia coscienza è a posto, non ho nulla da temere», ha detto ai giornalisti. Inutile cercare qualche emozione dietro il suo sguardo come al solito impenetrabile. Uno sguardo che non convince però gli investigatori, che dal giorno dell'omicidio di Simonetta non hanno mai abbandonato la convinzione che ad accoltellare la ragazza sia stato un inquilino, o comunque un frequentatore, del palazzo, aiutato poi ad eliminare le tracce da un'altra persona. Uno scenario del giorno dell'omicidio che vedrebbe protagonisti proprio Federico Valle e Pietrino Vanacore. Almeno secondo le indiscrezioni che circolano negli ambienti giudiziari, secondo cui il pm Catalani si appresterebbe a chiedere il rinvio a giudizio del giovane Valle con l'accusa di omicidio volontario e quello di Vanacore per favoreggiamento. Nessun elemento della linea difensiva del portiere dagli occhi di ghiaccio è stato rivelato dai suoi difensori che aspettano l'esito della conclusione dell'inchiesta, atteso per il 20 maggio prossimo. Un termine destinato ad allungarsi. Per trovare una risposta definitiva alle sue domande il pm confida ancora nella biopsia a cui dovrà essere sottoposto Federico Valle per stabilire se il segno che ha sull'avambraccio sinistro sia attribuibile ad un intervento di chirurgia plastica per eliminare i segni di una ferita. La convinzione degli inquirenti è che l'assasino si ferì nella colluttazione con Simonetta. Il giudice delle indagini preliminari deve ora decidere come utilizzare le 500 ore di conversazioni telefoniche intercettate. Bisognerà stabilire quali brani contenuti nelle bobine utili alle indagini potranno essere messi a disposizione delle parti. Le conclusioni del magistrato sono previste tra 15-20 giorni. [m. cor.] Pietrino Vanacore, il portiere dello stabile della palazzina dove è stata uccisa nell'estate di tre anni fa Simonetta Cesaroni

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