E Tiziana «capa tosta» mise nei guai Mancino

E Tiziana «capa tosta» mise nei guai Mancino E Tiziana «capa tosta» mise nei guai Mancino UNA PASIONARIA SOTTO IL DUOMO MILANO. «Ciao Tiziana, che si dice là fuori?». Si illumina il «compagno Primo Greganti quando la incrocia al quarto raggio di San Vittore e lei, la Tiziana Maiolo, onorevole deputato indipendente di Rifondazione in perpetuo pellegrinaggio nelle carceri d'Italia, sposta il ciuffo (che tiene a sinistra) e sorride: «Si dice, si dice... Come stai? Hai bisogno di qualcosa? Ti vedo in forma». E' così la Tiziana, signora di anni 51 : cammina per San Vittore con passo sicuro, saluta guardie e detenuti, chiede, si informa, fuma sigarette ultraleggere, annota le richieste degli extracomunitari, poi ti incontra l'Attilio Bastianini, ex vicesegretario pli, chiuso al sesto raggio per tangenti e comincia a chiacchierare di politica, come fosse in Transatlantico. O con il Greganti, come fosse in una sezione. L'hanno chiamata la «pasionaria», ma solo per difetto di fantasia: lei è principalmente «passionale», anzi meglio: «capa tosta». L'hanno accusata, presentandosi candidata sindaco, di «spaccare il fronte della sinistra» riunificato sotto i baffi di Nando Dalla Chiesa. ./ Lei fa spallucce: «Ma no, quella è una unità di segreterie». Sa che pescherà elettori qua e là: antiproibizionisti, radicali, neocomunisti, verdi e pure fra i pidiessini. E' milanesissima (di modi) anche se nata a Parma. Mica tanto alta, mica tanto burbera, anzi gentile, ma abbastanza tenace da tenere in pugno 11 candidati, 18 liste, un milione e mezzo di elettori, e naturalmente il mini- stro Mancino che non sa bene dove voltarsi, prende tempo, spera. Ma la Tiziana Maiolo non spera. Lei vuole. Il tribunale della Lombardia le ha dato ragione, è in una botte di ferro. In tv dice: «Ora bisogna ripristinare la legalità per la mia lista». Lista che ha nome trino: «Libertà, ecologia, giustizia» e affollamento femminile: capolista Adele Faccio e poi a seguire una trentina di candidate su sessanta. «Il mio programma? Portare il punto di vista delle donne nella vita della città». Vittorio Sgarbi, in una pausa delle sue ricorrenti tempeste adrenaliniche ha detto: «Fisicamente non bellissima, la Maiolo è la donna più intelligente del Parlamento». Lei ha sorriso anche quella volta e si è astenuta dai commenti. Ama Oscar Wilde e Sciascia. Possiede una cospicua collezione di Swatch, orecchini, anelli, giacche di taglio sopraffino. Figlia di famiglia borghese - madre insegnante, padre provveditore agli studi - ha studiato giurisprudenza alla Statale di Milano. «Ho sempre avuto il complesso della prima della classe». Lo ha superato interrompendo gli studi per la politica. Prima nel Manifesto inteso come gruppo politico, poi nel «manifesto» inteso come giornale. Da cronista giudiziaria si è occupata di tutto (o quasi) quello che è transitato dalla piazza alle aule giudiziarie: piazza Fontana, Feltrinelli, Brigate Rosse, Prima Linea, 7 aprile. Ma anche Calvi, Sindona, Tortora. E' finita a San Vittore (da detenuta, aprile, '79) per 24 ore, accusata di falsa testimonianza per una cena con Toni Negri e il giudice Alessandrini. Ne è uscita con le scuse dei magistrati. Oggi dalle carceri riceve da 2 a 10 lettere al giorno. Giorgio Bocca, quando parla di lei, ci aggiunge sempre «l'ipergarantista». Lei dice: «Ha ragione, lo sono». Non ha difeso solo Curcio o Toni Negri, ma anche Corrado Carnevale, «l'ammazzasentenze», Giulio Andreotti, «belzebù», e pure la sentenza del tribunale di Bologna che assolse Fioravanti e la Mambro dall'accusa di strage. Fino al naufragio della giunta Borghini è stata consigliere comunale antiproibizionista a Palazzo Marino. E' lei che voleva mettere le macchine scambiasiringhe. E' lei che vorrebbe (da sindaco) mettere un parco nell'area della Fiera Campionaria. Soddisfatta di essere riammessa in corsa? Sì, ma non abbastanza da rinunciare alla causa (civile) contro il Comune «per il danno subito e per ottenere uh consistente risarcimento». Capa tosta. [p. cor.] «Nel 79 ho fatto anche un giorno di carcere Non mi arrendo» Tiziana Maiolo, parlamentare di Rifondazione comunista e candidata alle comunali milanesi

Luoghi citati: Bologna, Italia, Lombardia, Milano, Parma