Bella ricetta di Eros ma sono «Tutte storie»

r I DISCHI Bella ricetta di Eros ma sono «Tutte storie» OME sta l'Italia che canta? Meglio di quella che fa politica, ma questo non è di gran conforto. Meno bene di quella calcistica, che conquista allori in Europa. Si può dire che vivacchia, giocando un po' all'amante - un classico - e un po' al capopopolo moralista - attaccata a qualche toga. Chi sfugge a questo gioco e sa guardare oltre, nei temi e nei confini, è un giovanotto esploso in quella fucina di conformismo che è il Festival di Sanremo. Eros Ramazzotti continua a proporre la sua ricetta canzonettistica con efficacia e costanza, con ottimi risultati anche all'estero. La sua bella voce e le sue melodie, ben in armonia con le tendenze moderne e la tradizione italiana. Ma non basta a spiegare la facilità con la quale è apprezzato dentro e fuori dall'Italia. A ben guardare è l'unico, assieme a Gianna Nannini, che riesce ad interpretare temi e sentimenti comuni delle giovani generazioni con naturalezza, sincerità. La ragione del successo di Ramazzotti sta forse in quel suo sapersi interrogare sul futuro, mai con intenti individualisti. Nelle canzoni di Eros c'è sempre una storia vissuta con qualcun altro, un'amicizia o un amore con il quale affrontare l'imprevedibile domani. Senza compatimenti o compiacimenti, ma con animo positivo, attivo, dà voce ai sogni, senza i quali non c'è vita. Ennesima dimostrazione è l'ultimo album di Eros Ramazzotti, «Tutte Storie» (Ddd, 1 Cd, Lp, Me), dall'elegante grafica. Tredici nuove canzoni per il suo disco più maturo. Al termine dell'ascolto, colpisce la varietà di argomenti toccati. Il grintoso brano di apertura, «Cose della vita» (il cui video ha come regi sta Spike Lee), indaga pensieri privati, quelli che giungono in una notte di nostalgie e bilanci. Le aspirazioni sono'al centro dell'intimo «A mezza via». L'emozione di un amore, «Memorie», precede «In compagnia» in cui Ramazzotti tocca la sua filosofia di autore: «Nascono canzoni per unire meglio ancora certi sogni e bisogni d'amore. Nascono così se c'è da dire, qualche cosa in cui potersi riconoscere di più». Un altro verso significativo per capire Ramazzotti arriva con «Un grosso no»; «Sarà la verità a non tacere mai, a non scappare mai». Una convinzione così sentita tanto da essere stampata a parte, come una dedica nel disco. Segue poi «Favola», tratta da un racconto di Hermann Hesse, e «Nostalsong» con un emozionante sax. In «Niente di male» si sostiene invece la legittimità a «disimpegnarsi, lasciarsi andare», confidarsi con un amico. Un energico ritmo sostiene invece la kennediana «L'ultima rivoluzione», nel senso che Ramazzotti afferma «prima di cercare di quadrare il mondo, c'è bisogno forse di cambiare noi». Potrebbbe essere l'inno della Cosa di Mario Segni. L'album si chiude con la favola di «Silver e Missie», ispirata alla storia vera di due delfini liberati da un acquario. Ottimo disco «Tutte storie». Raffinatissimo nel suo vestito musicale progettato da Celso Valli, cucito dalle abili mani di Steve Ferrane, Tony Levin, Phil Palmer, Steve Farris. Un lavoro dal profondo respiro internazionale. Alessandro Rosa >sa^J

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