Il segretario di Martelli resta in cella di Claudio Martelli

Il segretario di Martelli resta in cella Il segretario di Martelli resta in cella Avrebbe ricevuto una mazzetta a Palazzo Chigi MILANO DALLA REDAZIONE «Ma dico, non sono mica Babbo Natale». No, non si tratta di uno spot televisivo ma di una battuta di Paolo Scaroni, dirigente della Techint (inquisito per tangenti Enel) nel corso di un interrogatorio sui quattrini versati a Sergio Restelli, segretario particolare di Claudio Martelli. Lo stesso Restelli, dopo l'arresto, aveva ammesso di aver ricevuto 200 milioni da Scaroni ma aveva negato di aver girato i quattrini a Martelli. I soldi, è la difesa dell'ex dirigente del Movimento studentesco, erano stati versati volontariamente da Scaroni. E Restelli, almeno così dichiarava lui stesso, se li era tenuti per sé. «Ma a voi - replica Scaroni sembra credibile che io vada da Sergio Restelli, che avrò visto cinque volte in vita mia, gli dò 200 milioni e manco gli chiedo di presentarmi l'onorevole Martelli?». E Scaroni aggiunge: «Già avevo Balzamo che da 5 o 6 anni mi chiedeva quattrini. Dovevo anche inventarmi qualcuno a cui darglieli gratis...». E il tribunale della Libertà ha dato retta a Paolo Scaroni: Sergio Restelli resta in carcere. Lui è troppo importante, troppo ben inserito nel sistema per non far correre il sospetto di «inquinamento» delle prove. Non solo. Nella sentenza, oltre a riferimenti espliciti alla coppia Restelli-Martelli, si trova una dettagliata descrizione del luogo e delle modalità di pagamento di una mazzetta da 200 milionmi. Il pagamento, addirittura, sarebbe avvenuto a palazzo Chigi quando Martelli ricopriva il ruolo di vicepresidente del Consiglio. «Il Restelli, segretario particolare di Martelli - ha dichiarato Scaroni - mi telefonò, ci incontrammo a palazzo Chigi in un ufficio in cui stava Restelli. E lui mi disse: Bitetto mi ha detto che ci dai 200 milioni e, di fronte alla mia disponibilità, il Restelli mi diede il seguente numero di conto corrente estero su cui effettuare il versamento». A proposito dell'incontro di palazzo Chigi, si legge nella sentenza, Restelli si è limitato a dire: «Non ricordo». L'inchiesta «Mani Pulite», di domenica, non si esaurisce comunque qui. Né nell'incontro con Carlo De Benedetti. Ieri mattina, a palazzo di Giustizia, si è presentato il deputato de Giorgio Moschetti, cassiere dello scudo crociato di Roma e che vanta il ragguardevole e non ambito primato di quattro avvisi di garanzia, di cui due accompagnati da richiesta d'arresto. Moschetti, esponente dell'ala sbardelliana, è stato ascoltato per ben sette ore dai magistrati milanesi. Il Tribunale della libertà conferma le manette a Restelli Sergio Restelli, segretario particolare di Claudio Martelli

Luoghi citati: Bitetto, Milano, Roma