AMO LE TUE ORECCHIE PERCHE' SONO PARECCHIE

AMQ LE TUE ORECCHIE PERCHE' SONO PARECCHIE AMQ LE TUE ORECCHIE PERCHE' SONO PARECCHIE gnone in genere. Ma quanto intimismo ci può essere in un gioco di parole? A me è venuto il magone quando ho /letto questa recente poesia (noi/m piagnone) di Patrizia Cavalli/ (Poesie, Einaudi): «Io qui. Tu/ là. / Tu 11. Io qua». Intendiamocii. Ai fini merceologici, Patrizia Cavalli scrive poesie e Bufala Cosmica scrive scherzi poetici: pwirò mi auguro che a Patrizia Cavalli l'accostamento non dispiaccia troppo. Ha scritto versi, come: «sono malata, sono malnata», e nel nostro discorso 1 può rientrare. Vorrà dire che supremo tra i suoi peggiori (non trei i meno affezionati) lettori. I lettori pess imi si fanno venire il magone.. I lettori pessimi, e talvolta gli stessi di prima, prendono i varai che li interessano e li infilzano con gli spilli ai loro album, come faceva Nabokov con le ii ue bellissime farfalle. In un manuale di poesia enigmistica < (Malata / malnata» finirebbe nell'album delle zep- Ke consonantiche, mentre il tiro di Valerio Magrelli che si intitolava Nature e venature (Mondadori 1987) andrebbe tra le aggiunte sillabiche iniziali. Mi seguite? Tra gli scarti di vocale troviamo gli «angeli angli» di Montale, e abbiamo schedato il dantesco «che libito fé liàto in sua legge» (che rese legale ogni libidine: è Semiramide) già da quando ci occupavamo di cambi oppositivi. Ah, se don Benedetto Croce sapesse di questi nostri squallidi censimenti! Pomeriggi interi passati a trafiggere iarfalle, a incanaglirsi su trucchi senza storia e senza pretese, a notomizzare zeppe e scarti (che già come nomi, in poesia, fanno un po' compassione). Delle volte ci sentiamo come bambini che giocano al Piccolo Chimico nelle belle giornate di primavera. Cresceremo bene? Bando ai malumori. Emily Dickinson scriveva: «Fammi un quadro del sole, / voglio appenderlo al muro / e fìngere che mi scaldo..,». Davide Riccio (Torino) scrive: «... Fammi l'afa / e'1 sido / similare. / Fammi! mi dò I / Fammi / l'alare / farfalla. / Solfami...». Come avete indovinato le sillabe sono costituite sempre dai nomi delle note musicali, con qualche raddoppiamento e qualche altra piccola aggiunta arbitraria. Ho da tempo in archivio alcune lettere sui nomi delle note musicali, e sui giochi che si possono fare con do (ut) re mi fa sol la si. Alcuni «rebus musicali» veri e propri me li ha insegnati Raffaella Gonfalonieri (Monza, Mi), assieme a certi aneddoti sul compositore Henry Purcell (1659-1695) e la sua intollerante mogliera. Per tornare alle poesie viene buona un'altra 'lettera della stessa Gonfalonieri. Contiene un gioco che io avrei chiamato I L'Inferno sintetico, se Bolo non CH/O/TRI

Luoghi citati: Monza, Torino