Tangenti Aem inchiesta a Torino

Il giudice Colombo, di Mani pulite, ha consegnato il fascicolo alla procura Il giudice Colombo, di Mani pulite, ha consegnato il fascicolo alla procura Tangenti Aem, inchiesti! a Torino E intanto spunta un 'altra mazzetta Sulle tangenti pagate all'Azienda energetica municipale indagherà la procura di Torino: dopo alcuni giorni di indagini parallele sugli stessi fatti, condotte dai giudici di Mani pulite e dai colleghi torinesi, l'inchiesta è finita a Torino. Ieri mattina il sostituto procuratore di Milano Gherardo Colombo si è incontrato in via Tasso con il procuratore aggiunto Marcello Maddalena: gli ha consegnato il. fascicolo riguardante il teleriscaldamento e le «mazzette» pagate dalla Fiat Engineering a quattro componenti della commissione esaminatrice dell'Aem, accusati di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. E' venuta alla luce un'altra tangente, da 200 milioni, versata da un imprenditore torinese (è stato sentito ieri mattina dal pm Vittorio Corsi) a uno dei quattro commissari Aem finiti sotto inchiesta: Giovanni Giubergia, per due volte raggiunto da un ordine di custodia cautelare, attualmente agli arresti domiciliari. Su quale appalto è stata pagata la tangente da 200 milioni? Gli inquirenti non fanno dichiarazioni in merito, e si apprestano ad esaminare il fascicolo milanese. Secondo quanto raccolto e verbalizzato dai giudici di Mani pulite, il legale rappresentante della Fiat Engineering Ugo Montèvecchi (raggiunto da un avviso di garanzia) avrebbe pagato una tangente miliardaria sull'appal- to che l'impresa aveva vinto per realizzare la rete di teleriscaldamento Torino Sud: un mega affare di 200 miliardi suddiviso in più lotti, il più grande impianto centralizzato d'Italia (servirà 200 mila persone) ed è basato sulla distribuzione di acqua surriscaldata a 120 gradi dall'impianto che produce elettricità a Moncalieri. A chiedere la tangente a Montevecchi sarebbe stato Pasquale Metallo (de): «Se volete garantirvi l'appalto di Torino Sud bisogna soddisfare esigenze locali e centrali», avrebbe detto. La richiesta per quelle «locali» era di 960 milioni, da dividersi in parti uguali: 320 milioni a testa per Giovanni Giubergia (pli), Duccio Lamberto (psi) e Gino Carli (pri). Per quelle «centrali», la fetta più grossa: 500 milioni, destinati alla de. L'accordo si perfezionò per cifre minori: a Giubergia, Lamberto e Carli andarono 240 milioni a testa (720 in tutto), a Metallo una cifra intorno ai 300 milioni. I versamenti furono fatti estero su estero, come richiesto dagli interessati: Montevecchi avrebbe depositato le somme su un conto all'Ubs di Lugano, e presso due banche francesi. Il primo a finire nei guai è stato Giubergia, da oltre vent'anni consigliere di amministrazione all'Aem. I giudici milanesi lo arrestarono per concussione il 28 aprile scorso per una tangente di 100 milioni, chiesta alla ditta Aster impegnata in uno degli appalti torinesi del teleriscaldamento. Subito dopo fu coinvolto nella vicenda della tangente miliardaria con Metallo, Carli e Lamberto. Ma dovevano ancora venire a galla altri due episodi di concussione di Giubergia: la tangente pagata dall'impresa Borini (una prima tranche da 50 milioni, una seconda da 100 milioni divisa con Metallo e Lamberto) per la costruzione degli uffici, dell'autorimessa, del magazzino e dei parcheggi Aem in corso Svizzera, e l'ultima, da 200 milioni, rivelata ieri dall'imprenditore di cui non è ancora nota l'i- dentità. E i politici? L'ipotesi di accusa già formulata dai magistrati milanesi, e condivisa dai colleglli di Torino, è che nelle tasche dei quattro consiglieri Aem si sia fermata solo una parte della «mazzetta». Il resto sarebbe finito ad alcuni uomini politici di spicco. Nomi vecchi, come quello del socialista Giusi La Ganga, che ha già ricevuto un avviso di garanzia per l'appalto del teleriscaldamento, e nomi nuovi, di politici a cui facevano riferimento Metallo per la de, Giubergia per il pli, e Carli per il pri. Claudio Cerasuolo Brunella Giovara Un imprenditore racconta: «Anch'io ho dato duecento milioni a Giubergia» Il dott. Gherardo Colombo (sotto) pm a Milano s'è incontrato in via Tasso con il procuratore aggiunto Marcello Maddalena (a fianco)