«Siamo la banca della malavita»

«Siamo la banca della malavita» «Siamo la banca della malavita» La malavita ce l'ha con i tabaccai. Aumentano le rapine, sono in crescita le intimidazioni e i furti di valori bollati che poi finiscono, svenduti, a professionisti o a rivenditori di pochi scrupuli. Una trentina di rapine in meno di due mesi a Torino e cintura; non tutte denunciate, non tutte riportate in statistica. Magari tre in una settimana alla stessa rivendita di Caselle, o le tre di seguito, patite dall'anziana tabaccaia di via Paisiello. La polizia indaga e qualche volta riesce a fare centro come è accaduto quattro giorni fa con l'arresto di Domenico Mandolino, 27 anni, che aveva ancora un proiettile conficcato nel fianco, sparato per. difesa dalla vittima, e l'arresto ieri del complice Franco Stellato, specializzato in assalti ai tabaccai. Il più delle volte tutto resta chiuso nei fascicoli su cui è scritta la parola «ignoti». C'è allarme e i tabaccai l'hanno denunciato in un'affollata assemblea presso la Confesercenti. C'è allarme perché nes¬ suno sa come parare i colpi se non a rischio della propria pelle e si rimette alla buona volontà dei tutori dell'ordine, i quali, a loro volta, non sanno cosa promettere perché sono pochi e il lavoro aumenta. Denunciano, i tabaccai: «Stiamo diventando il Bancomat della malavita». Chi sono i rapinatori? Tossicodipendenti (in maggioranza), qualche sbandato da inserire nella categoria nomadi o extracomunitari: gli stessi che entrano sempre più di frequente negli alloggi in cerca di danaro o oggetti da offrire ai ricettatori; gli stessi che entrano con il volto coperto nelle farmacie e puntano agli psicofarmaci da consumare o da smerciare al mercato nero dei disperati. C'è tuttavia un sospetto, spiega Angelo Manolino, presidente del Suti: «Che rapine e incursioni ladresche possano essere anche una manovra a più ampio raggio. Non è casuale, infatti, che quando il fenomeno si intensifica seguono richieste anonime di protezione remunerata», [p. p. b.]

Persone citate: Angelo Manolino, Franco Stellato

Luoghi citati: Torino