Pesenti
Pesenti Pesenti «Non c'è nessun conto occulto» MILANO. Conti svizzeri occulti, è un filo d'Arianna quello che insegue il giudice milanese Pierluigi Maria Dell'Osso. E da uno di questi spunta la Franco Tosi di Legnano, azienda controllata dalla Italmobiliare del gruppo Pesenti. Secondo gh accertamenti del magistrato da quel conto, aperto alla Banca Ceresio di Lugano, proveniva il milione e duecentomila dollari, versati fra l'81 e l'85 sul conto Focea, una delle rubriche del conto 633369, più noto come conto Protezione. E nei giorni scorsi, come indagato, il magistrato ha interrogato Giampiero Pesenti, anche se ai tempi del versamento alla guida del gruppo c'era il padre Carlo, morto nell'85. A Pesenti il giudice Dell'Osso ha contestato i movimenti del conto aperto alla Banca Ceresio. Fondi neri, secondo la ricostruzione dell'accusa, poi dirottati sul conto Focea e su altri aperti a Shangai e Singapore. A chi appartiene il conto Focea? Dirigenti della Franco Tosi a marzo hanno comunicato ai magistrati che i versamenti effettuati dalla loro società sul conto occulto erano rtelativi a rapporti commerciali sviluppati all'estero dalla società Speri Associated dell'ingegner Speri. Giampiero Pesenti ha comunque negato ogni rapporto «diretto o indiretto tra la Franco Tosi e il conto Focea». E dopo-aver spiegato di non avere mai seguito le operazioni estere del gruppo ha aggiunto che sul conto alla Ceresio «furono versate le dovute commissioni, in conformità alle richieste relative ad operazioni commerciali all'estero a favore della stessa società». La Italmobiliare in un comunicato precisa: «Non esistono rapporti diretti o indiretti tra Franco Tosi e conto Protezione». [f. p.l
Persone citate: Dell'osso, Franco Tosi, Giampiero Pesenti, Pesenti, Pierluigi Maria Dell'osso
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