E Bologna spera in Casillo

E Bologna spera in Casillo E Bologna spera in Casillo Fallito Vaccordo nella Capitale può concentrarsi sugli emiliani BOLOGNA. Non si è ancora completamente consumato il dramma del Bologna. La CI è a un passo, ma, se anche fosse evitata, resterebbe una crisi societaria difficilissima. E' stato l'anno delle sconfitte, dei cambi di allenatore e dei tribunali. Montagne di carta bollata. E la storia del club felsineo ha finito per intrecciarsi con quella della Roma. Ma qual è l'esatta situazione della società rossoblu? Sotto il sole c'è solo il tentativo di Fogli e Janich. Per il resto è quasi buio pesto. Il legame con la Roma, si racconta, era tutto incernierato sulla figura di Casillo. Lui ha in mano il Bologna, ma lo avrebbe messo sul mercato solo se fosse riuscito ad acquistare la società di Ciarrapico. Ora Casillo si concentrerà sul Bologna, anche se dovesse sprofondare in C1. Anzi, l'operazione sarebbe economicamente vantaggiosa: ingaggi bassissimi, squadra sicura di risalire, tifosi pazienti. Gruppioni, Gnudi, non vedrebbero l'ora di cambiare mano. Ma esiste un vero compratore? Nei mesi scorsi è stata una pioggia di nomi. Al setaccio, oggi, resisterebbe solo l'industriale della plastica, Ruggeri. Avvicinato al Bologna dal suo amico Sonetti, avrebbe già costruito il team per gestire la società. Sonetti, appunto, in panchina, Nardino Previdi come direttore generale. La sua offerta, rinnovata in queste ore, però non prescinde dalla... lettura dei bilanci. A quanto ammonta, realmente, il passivo del Bologna? C'è chi parla di 20 miliardi, chi fa lievitare la cifra fino a 50. Sarebbe comunque una voragine difficile da colmare. E il patrimonio calciatori? Altra sorpresa: sono della società rossoblu solo Turkyilmaz, Gerolin, Incocciati, Baroni, Trosce e Anaclerio. In questa situazione, l'ultima offerta di Ruggeri non supererebbe i 10 miliardi accollandosi però una parte dei debiti (altri 10 miliardi, non di più). Alessandro Rialti

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