Orrore metropolitano fine secolo con un ritmo violento e veloce

e oscura ■ «tu : m e oscura Orrore metropolitano fine secolo con un ritmo violento e veloce CANNES. Se polemiche giornalistiche e freddezza critica hanno accolto il nostro primo film in concorso, «La scorta» di Ricky Tognazzi che ha avuto in Italia un gi-ande e raro successo di pubblico, attenzione e allarme hanno circondato il primo film inglese, «Naked» (Nudo) del cinquantenne Mike Leigh: la tragicommedia nera ambientata in una Londra fine secolo detta Merdaville, dominata dalla confusione, socialmente polverizzata, moralmente destrutturata, oscura e pericolosa, è un'antologia di atrocità della neobarbarie urbana. Grugniti e brevi grida rauche in un vicolo, all'inizio, accompagnano uno stupro interrotto: la donna si sottrae urlando, il violentatore scappa, ruba un'automobile, si rifugia nell'appartamento d'una brutta ragazza amica, arrivata come lui da Manchester. E' uno sradicato senza tetto né legge (David Thewlis), senza altre proprietà che le cose contenute nella sacca appesa alla spalla, tutto vestito di nero. Violento e brutale, ma anche spiritoso, non ignorante, meditabondo, attraversa la città di notte incontrandone gli abitanti del buio: barboni, vagabondi, un guardiano notturno «molto zen» («Hai mai visto un cadavere?», «Soltanto il mio»), uno che prende a calci nel sedere la donna colpevole di non avergli portato le patate fritte, ragazze ipersessuate con tatuaggi sulla spalla, ragazze con l'aria assente e i brutti denti della droga, ragazze che ragionano «Gli uomini odiano in te, alla fine, quanto al principio li aveva fatti innamorare; ti detestano se sei intelligente e se sei scema, non ti sopportano se sei forte né se sei debole; non sanno quello che vogliono». Seguendo altri percorsi, attraversano la città di notte facendo danni un signorino sadico, massaggiato e prepotente, torturatore e pauroso; e bande di ragazzini feroci, leggeri e rapidi, che massacrano di botte immotivate chiunque trovino sulla propria strada. Alla fine, tutte le persone disperse che si erano incontrate saranno di nuovo sole. Il protagonista filosofeggiante, dice Mike Leigh, «condensa lo smarrimento e le contraddizioni della nostra epoca cinica, materialista e povera»: non senza ragione, i film sulle società disfatte si moltiplicano, l'orrore metropolitano è già diventato un genere, una speciale retorica. «Naked» non manca di squilibri, ma è ben scritto, impressionante, con almeno due cose inedite: il modo in cui i personaggi fanno l'amore, improvviso, veloce e violento come gli accoppiamenti tra cani; e il modo in cui vengono maltrattate le donne, con spinte, berci, ceffoni, calci, pugni, costrizioni, sopraffazioni e insulti continui, perenni. [1. t.] Nelle foto grande sopra, Katrin Cartlidge, Greg Cruttwall e Lesley Sharp in una scena di Naked. Qui accanto, Katrin Cartlidge in un'altra sequenza del film di Mike Leigh ambientato a «Merdaville»

Persone citate: David Thewlis, Greg Cruttwall, Katrin Cartlidge, Lesley Sharp, Mike Leigh, Nudo, Ricky Tognazzi

Luoghi citati: Italia, Londra, Manchester