Non solo i neonati sono «buttati via»; vita nei campi profughi di Maria Antonietta Macciocchi

Non solo i neonati sono «buttati via»; vita nei campi prof Ughi AL GIORNALE Non solo i neonati sono «buttati via»; vita nei campi prof Ughi Chi ci difende dalle minacce serbe Ho seguito con apprensione le notizie sulle minacce del leader degli estremisti serbi Seselj, con i suoi missili puntati sull'Italia. Per fortuna i nostri governanti «non accettano minacce» e sono «pronti a rispondere». Evviva, allora siamo tranquilli! Poiché leggo i giornali e seguo la televisione, mi pare di poter ricordare che la guerra nell'ex Jugoslavia non è cominciata ieri o l'altro ieri, con massacri, violenze, stupri. Ora ci avvertono che ce n'è anche per noi. Continuiamo così, al massimo qualche nostro parente morirà sotto un missile. Franco Bruni, Modena Bimbi abbandonati e mai adottati Un feto nella lavatrice dell'ospedale. Una neonata abbandonata in una cabina del telefono. C'è dietro tutta la tristezza, la miseria, la disperazione degli adulti. Altre notizie raccontano «Alice nel paese degli orrori», cioè i soprusi e le violenze subite dai minori. Altre ancora commuovono raccontando gli istituti pieni di bambini in attesa di famiglia. Quanta bontà si sprigiona in noi. Ma perché non guardiamo l'altra faccia? Tutti vogliono i bambini, ma li vogliono piccoli e belli, come forse sarà la neonata della cabina telefonica, pochi li accettano più grandicelli, magari segnati da anni di violenze e maltrattamenti: che sono quelli che non stanno sui giornali bensì in attesa negli istituti. Volete così bene ai bambini? Non aspettate che ve li scodellino in strada. Andate piuttosto ad aiutare quelli che ci sono. Maria Carpini, Napoli Un suggeritore per Umberto Bossi In quattro diverse occasioni ho sentito in televisione Umberto Bossi parlare di «gabbia elettorale» (sic). Possibile che i «soloni» che lo circondano non sappiano suggerire al loro capo che in «italiano» si dice «cabina elettorale»? Ivana Gagliardi Tampieri Pianezza (To) Il miliardo di Chiambretti Leggo su La Stampa: «Per lo spot sulle Pagine Gialle, in onda in questi giorni, Chiambretti ha incassato un miliardo». Proprio ieri, il neo presidente del Consiglio ha raccomandato il risparmio. Come giudicherà questo spreco? Ines Calvo Insulti e bastoni contro i somali Nei campi profughi somali di Mombasa le condizioni di vita sono drammatiche. Si sopravvive a malapena. La situazione igienica è molto critica. La dignità di quella gente, già calpestata orribilmente negli ultimi anni nel proprio Paese, viene offesa ogni giorno. Chi, sospeso tra la vita e la morte, ce l'ha fatta ad arrivare in questi campi deve subire silenziosamente umiliazioni, bastonate, insulti e per finire la malaria. Vi offro quella che mi ha detto donna somala. Figliola anche se tante volte a Mogadiscio potevo mangiare solo del pane ne ero lo stesso fiera, perché ero dentro le mura di casa mia, nella mia città e con i miei parenti. Sì, c'era povertà, ma era una povertà vissuta con dignità. Quello che ricevevo era il frutto del lavoro di mio figlio. Adesso invece, dopo aver perso tutto sono chiusa in questo orribile campo da più di un anno, non ho notizie dei miei parenti. Ogni giorno aspetto elemosinando una ciotola di riso terrorizzata dal soldato kenyota con il suo manganello. E tutto questo grazie ai miei fratelli somali che per avidità di potere stanno umiliando la loro gente da più di 2 anni. £ poi disperata mi chiedo se c'è speranza che un giorno si possa ritornare nella propria casa (se ci sarà ancora) senza il terrore dei proiettili e dei saccheggi? E conclude piangendo: spe¬ riamo che Allah gli illumini la strada della pace. Alia Sharif, Torino Testimoni di Geova ente morale Le dichiarazioni di fonte cattolica contenute nell'articolo «In Curia un "telefono verde" contro l'avanzata delle sette» (La Stampa del 10 maggio 1993) hanno messo in cattiva luce i testimoni di Geova. Ci sia consentita una breve replica. Con abile ricorso al transfert psicanalitico, siamo stati inseriti nel contesto delle «nuove religioni», dei culti esoterici e spiritisti e definiti, nell'insieme, «fanatici religiosi», «il problema più grave dopo l'aborto». L'istituzione del «numero verde» nella diocesi milanese, per «offrire informazioni dettagliate sui diversi culti per far capire alla gente di che cosa si tratta veramente», ci fa apparire un culto misterioso, che sicuramente deve avere qualche cosa da nascondere. In realtà, operiamo in Italia dal 1908. Alla nostra storia appartiene il primo caso documentato di obiezione di coscienza: Remigio Cuminetti, nel 1915. Sotto il fascismo abbiamo sofferto il bando, la prigionia, il confino. Attualmente costituiamo il culto acattolico più diffuso: 200 mila evangelizzatori, associati a 2500 comunità, sparse in tutta la penisola. Il 31 ottobre 1986, con decreto del Presidente della Repubblica, siamo stati riconosciuti Ente morale con finalità di culto e siamo in attesa di siglare l'intesa con lo Stato italiano. Che sia proprio questa storia pulita a dare tanto fastidio alla Chiesa, al punto da volerla sporcare con fango raccolto in mucchi sparsi qua e là? Alberto Bertone ufficio stampa testimoni di Geova Sono massone e discriminato Nello scorso autunno il prof. Norberto Bobbio ha rivolto una forte sollecitazione a che cadesse qualcuno dei troppi veli che nel nostro Paese avvolgono la massoneria come organizzazione ed i suoi singoli aderenti. Ho personalmente raccolto tale invito rendendo pubbliche le ragioni della mia adesione al Grande Oriente d'Italia. In questi giorni è stato posto un veto alla mia candidatura nel Consiglio comunale nell'ambito della lista «Patto per Catania», versione locale di «Verso l'alleanza democratica». Ed il motivo addotto è proprio la mia dichiarazione, peraltro pubblica e spontanea, di adesione alla massoneria. Nel frattempo, ho registrato che quasi in tutte le circostanze di confronto con altrui tesi ed interessi, la polemica verso di me sale di tono e la mia adesione alla massoneria diventa quasi una presunzione di colpevolezza. Si aggiunga infine che sono duigente nazionale, non pentito, del psi. Nessun vittimismo e nessun complottismo, anzi la considerazione che una fase di cambiamento radicale nel nostro Paese non è accompagnata da un clima violento, il che è una prova più che convincente della grande maturità degli italiani. Ma non è forse il caso di cominciare a sottolineare il clima khomeimsta e «forcaiolo», magari condito di tanto opportunismo, che si sta determinando? E che cosa pensa al riguardo il prof. Norberto Bobbio, maestro di tolleranza, di spirito critico e di laicità? O bisogna dar ragione ai tanti amiconi che mi hanno detto fin dall'autunno, «ma chi te l'ha fatto fare?». Arturo Bianco, direzione del partito socialista italiano Non chiamatemi «onorevole» Vi ringrazio di aver pubblicato la mia lettera (11/5/93). Tuttavia vi è stato un errore da parte di chi ha fatto precedere la mia firma dal titolo on. (onorevole). Non ho questa apprezzata funzione. Per la professionalità neU'informazione, preciso: fui eletta nel 1979, insieme a Sciascia, quali indipendenti, nelle liste radicali, e approdai al Parlamento Europeo per una sola legislatura, rimpiazzando Sciascia, dopo aver rassegnato le mie dimissioni dal Parlamento italiano. Per il resto, come sempre, sono: professore universitario, scrittrice, giornalista, e se volete anche Ufficiale dell'Ordine delle Arti e delle Lettere, Cavaliere della Legion d'onore, conferenziera giramondo, ecc. ecc. Scegliete voi. Maria Antonietta Macciocchi

Luoghi citati: Catania, Italia, Jugoslavia, Modena, Mogadiscio, Napoli, Pianezza, Torino