La Rai saluta i forzati del canone; Ercolano gita in pattumiera

I «signori» al circo del sesso AL GIORNALE La Rai saluta i forzati del canone; Ercolano, gita in pattumiera Ma l'abbonamento è obbligatorio La Rai-Tv ha recentemente occupato intere pagine di quotidiani per salutare l'arrivo di «470.000 nuovi abbonati», scandalosamente dimenticando che in Italia l'abbonamento alla televisione di Stato è obbligatorio per legge per il solo fatto di possedere un televisore. Non è poi ulteriormente sconcertante che un'azienda pubblica impieghi il denaro dei contribuenti e dei suoi forzati utenti per reclamizzare «prodotti» che, graditi o meno che siano, sono di fatto e comunque già «prepagati» attraverso la corresponsione forzosa del canone? Francesco Marino, Torino «Pitigrilli spia? A me disse di no» Ho letto - La Stampa del 9 maggio - gl'interessanti articoli su Pitigrilli. Mi permetto di far sapere che, negli Anni 60, sono stato in lunga relazione epistolare con Dino Segre, Pitigrilli, quando abitava a Parigi; posso dire che teneva in molta considerazione ciò che scrivevo dimostrandomelo con svariate parole di stima. Quando lo interpellai sul libro di Zucaro riguardo al fatto ch'egli fosse stato una spia dell'Ovra, smentì categoricamente rimandandomi ad una risposta data ad un lettore sul settimanale romano La Tribuna illustrata nel quale teneva una rubrica di corrispondenza con i lettori. Ciò per la precisione. Teresio Raineri Pinerolo (Torino) C'è poco tempo ci vuole lo «strappo» Questa è finalmente la volta buona. Un passo enorme è stato fatto. Il Sì al referendum per il Senato ha dimostrato la volontà di cambiamento degli Italiani. Finora tutto è avvenuto nel pie¬ no rispetto delle regole costituzionali. Ma d'ora in poi, se si vuole far sì che gli Italiani possano scegliere le regole per avere dei governi rappresentativi e stabili, credo non si possa evitare di fare uno «strappo» alla Costituzione. Infatti non si tratta più di abrogare leggi, ma di proporne altre che, stando alla Costituzione, dovrebbero seguire un iter troppo lungo e di tempo non ce n'è più. La gente non comprende i nostri ingegneri costituzionalisti che stanno inventando nuove bizantine regole del gioco. Vuole capire, e meglio capirà se le verranno sottoposte a giudizio regole, che per noi sono nuove ma che in altri Paesi sono applicate da molti anni. Si dovrebbe poter scegliere, con un referendum, il sistema migliore in base a una semplice domanda: all'inglese, all'americana, alla tedesca o alla francese? Il governo prossimo venturo dovrebbe essere formato da costituzionalisti senza interessi di partito, per portare in brevissimo tempo gli italiani al nuovo referendum, che però non è consentito dalla Costituzione in quanto propositivo e non abrogativo. Ecco dove sta lo strappo! La Francia ha potuto cambiare la Costituzione grazie all'autorità e al prestigio di De Gaulle. E' possibile che l'82% degli Italiani non valga un De Gaulle? Spero di trovare il maggiore numero di persone d'accordo con me, quando affermo che in un corretto sistema democratico, uno schieramento con il relativo portabandiera governa, mentre l'altro schieramento controlla e che le regole del gioco devono essere tali per cui chi controlla possa alternarsi al governo della cosa pubblica. Renato Crotti, Carpi (Modena) «Il pozzo antico era pieno di rifiuti» Siamo gli alunni della I C della scuola media di Amalfi. Da tempo eravamo ansiosi di visitare gli scavi di Ercolano. I nostri professori ci avevano parlato dei vari aspetti di questa città sommersa dal fango e dell'importanza che essa aveva come città residenziale degli antichi Romani. Arrivato il giorno della gita, siamo partiti con molto entusiasmo, ma giunti a destinazione, abbiamo provato una profonda delusione. Siamo rimasti profondamente sconvolti dai deturpamenti subiti dagli affreschi e dalle pitture, da parte di persone ineducate ed insensibili verso questa testimonianza del nostro passato. Un altro aspetto doloroso è il fatto che dalle pareti si staccavano pezzi di intonaco. Visitando gli scavi abbiamo notato soprattutto, tra i tanti reperti mal conservati, un pozzo antico, che era diventato un contenitore di rifiuti. Tutto ciò ci ha profondamente turbati e, per questo, abbiamo scritto questa lettera per chiedere che venga migliorato lo stato di vigilanza e di conservazione di questi luoghi e che venga punito chi viene sor¬ preso a deturpare gli affreschi. Non è comprensibile che un simile patrimonio artistico, che il mondo c'invidia, venga così barbaramente lasciato nel più completo abbandono! IC, scuola media di Amalfi «Aderisco all'impegno per la legge elettorale» Leggo su La Stampa di ieri che avrei aderito al «patto Pannella», che si proporrebbe, come si evince dal sottotitolo dell'articolo, «la difesa ad oltranza della legislatura». La verità è che ho aderito ad un impegno così esattamente formulato: «I sottoscritti parlamentari deliberano di insieme perseguire l'obiettivo di una immediata approvazione da parte del Parlamento della riforma della legge elettorale per la Camera dei Deputati analoga a quella approvata in via referendaria per il Senato, così come propongono anche la legge di miziativa popolare depositata dal maggio 1992 alla Camera, la proposta di legge Segni e, sul piano politico, pubblicamente, il segretario della de Mino Martinazzoli». Si tratta, quindi, di una proposta di rapida adesione della Camera alla legge elettorale del Senato, approvata dall'83% degli italiani. Per il resto sono convinto che, una volta approvata la nuova legge, si debba andare rapidamente alle elezioni anticipate. Vi prego di pubblicare questa precisazione, perché la notizia data potrebbe far nascere in coloro che mi hanno eletto opinioni inesatte in merito al mio operato in questo difficile momento politico. On. Danilo Poggiolini, Roma «Roma, il nepotismo cercatelo a Medicina» Leggendo l'articolo-denuncia: «Nepotismo, cattedre facili ai tecnici universitari» uscito sulla Stampa del 19/4/93, e siglato (r.r.), sono rimasto veramente amareggiato dal contenuto del testo. Tengo a precisare in qualità di tecnico laureato, con laurea e specialità specifiche, che tale ruolo fu istituito nel lontano 1961, quando non esistevano ancora i ricercatori. Questi ultimi furono istituiti con legge n. 28 del 21/2/1980, dove all'art. 7 si cita testualmente: «E' istituito il ruolo dei ricercatori universitari...», ecc. Quando loro nascevano, la stessa legge prevedeva all'art. 5 la possibilità, ai tecnici laureati, agli assistenti, ai professori incaricati stabilizzati, ecc. di poter partecipare alla la e 2a tornata dei giudizi di idoneità a professore associato e ne prevedeva una 3a per coloro che maturavano il diritto successivamente alla prima, quindi nulla da eccepire. L'unica disgrazia dei pochi rimasti con tale qualifica di tecnico laureato, è il loro numero esiguo, quindi inascoltati e di conseguenza sopraffatti da altre categorie ben più consistenti. Infine, le generalizzazioni dell'ultima frase non sono corrette, infatti il sottoscritto, che vorrebbe difendere la categoria, non è figlio né di professore universitario, né di magistrato e tantomeno di alto burocrate, comunque sia non si può escludere che i figli di «qualcuno», in quanto tali, debbano rinunciare a certi lavori; tutti siamo figli di qualcuno. Giovanni Pettiti, Torino Il lettore è un tecnico laureato assunto prima del 1980. Il contenzioso riguarda quelli assunti dopo tale data. Costoro stanno partecipando al concorso per professore associato in base al solo giudizio di idoneità malgrado la legge non ne preveda per loro la possibilità. Per quanto riguarda i casi di «nepotismo», bisogna vedere quel che accade all'Università di Roma, e in particolare alla facoltà di Medicina. [r.r.]

Persone citate: Danilo Poggiolini, De Gaulle, Dino Segre, Francesco Marino, Giovanni Pettiti, Mino Martinazzoli, Renato Crotti, Teresio Raineri Pinerolo, Zucaro