Moda italiana alla conquista di Pechino

Ferree Valentino Ferree Valentino Moda italiana alla conquista li Pechino PECHINO DAL NOSTRO INVIATO Pechino chiama, Ferrè e Valentino rispondono. Gli stilisti sono arrivati ieri nella capitale, su richiesta del governo cinese, per inaugurare con due sfilate, «Chic '93». Cioè la prima fiera dell'abbigliamento, organizzata dal Celeste Impero, che si apre oggi e terminerà il 18 maggio. La mega-rassegna, in 500 stand, ospita 270 partecipanti cinesi e 110 rappresentanti provenienti da altre nazioni (tra cui Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Taiwan, Hong Kong, Corea, Regno Unito). Costo dell'evento: 3 miliardi di lire. «Una parte delle sovvenzioni arrivano dallo Stato, l'altra dalle compagnie private francesi, americane, giapponesi e cinesi», spiega mister Tan An, responsabile del salone. E aggiunge: «La scelta è caduta su Valentino e Ferrè perché secondo noi, meglio di tutti, simboleggiano la moda italiana a livello internazionale». E, dopo otto mesi di trattative, finalmente i re del made in Italy sbarcano in uno Stato dal volto nuovo, in pieno fermento, così entusiata nell'accogliere gli occidentali. Valentino è molto interessato al mercato cinese. «Stiamo prendendo contatti per produrre nuove linee. Il Gruppo Gft, comunque, sta già facendo realizzare, a Tian Jin, 10 mila abiti della nostra linea maschile: il 10 per cento viene distribuito in Cina, mentre il 90 per cento è destinato al Sud America», ha detto lo stilista mentre posava per le prime fotografie, accanto a Ferrè, al Tempio del Cielo. Qui infatti domani si svolgerà il defilé, che vedrà in passerella le nuove promesse della moda orientale. Gianfranco Ferrè, invece, considera il viaggio a Pechino soltanto un'interessante visita: «Le mie creazioni nascono esclusivamente in Italia. Occorrono ancora molti anni prima di poter importare in Cina il nostro stile. Però l'evoluzione di questo Paese mi incuriosisce». Un Paese in folle crescita che, nell'abbigliamento, adesso conta 37 mila aziende, con 6 milioni di operai, una produzione di 3 miliardi e 380 milioni di capi, mentre l'export, nel '92, è stato di 16 miliardi e 748 milioni di dollari. Oggi 1200 invitati assistono ai defilé di Ferrè e Valentino. Soltanto cinque, delle trenta indossatrici selezionate dagli stilisti, arrivano dagli Usa. Fra queste spicca l'ex fidanzata di Spike Lee, Veronica Webb, attuale testimonial Revlon e giornalista free-lance per il London Times. Il resto delle ragazze hanno gli occhi a mandorla. Dolci, dalla figura sottile, non percepiscono certo i cachet delle top (si parla di 150 mila lire a sfilata). «Presto saranno loro le star giurano Valentino e Ferrè - assomigliano alle donne degli Anni Venti, eppure hanno un aspetto nuovo, moderno. Abbiamo già deciso di lanciarle sulle passerelle milanesi». Antonella Ama pane