«Il mio maestro Getto»
U professore ieri all'Università, cerimonia in suo onore U professore ieri all'Università, cerimonia in suo onore «Il mio maestro Ceffo» / commossi interventi degli ex allievi del celebre italianista cattolico Guglielminetti: «Ancora oggi è la sua parola che ci guida costantemente» Escono raccolti in un volume gli atti del convegno organizzato due anni fa per celebrare il magistero di Giovanni Getto, e l'anziano professore torna per un giorno nell'Università dove fu celebrato e contestato. Eccolo, circondato dalla stima e dall'affetto dei suoi allievi, «i miei carissimi scolari» come dice lui: da Giorgio Bàrberi Squarotti a Marziano Guglielminetti, da Gigi Livio a Roberto Alonge, da Luca Badini Confalonieri a Giorgio Ficara. E poi: Maria Luisa Doglio, Barbara Zandrino, Adriano Pennaccini. Una cerimonia semplice e commossa, quella di ieri nella sede di via Verdi. Ha parlato il rettore, Mario Umberto Dianzani: «L'uomo e lo studioso sono ancora un modello e un esempio per tutti noi». Poi, le testimonianze dei suoi ex allievi, ora docenti. Gigi Livio: «Con lui sapevamo di potere proporre non solo un progetto di crescita culturale, ma umana. E' stato anche un maestro di attenzione». Bàrberi Squarotti: «Dobbiamo essergli riconoscenti per il metodo con cui ci ha guidati, e per i risultati che ha permesso a ciascuno di noi di raggiungere». Gughelminetti: «Nell'insegnamento, nel giorno per giorno del nostro lavoro, la parola del professor Getto è quella che ci guida costantemente». La professoressa Doglio: «Ci insegnava ad amare la libertà, testimonianza rara negli anni in cui frequentavamo l'Università». Giorgio Ficara ha rievocato il suo primo incontro con Getto: «Mi dedicò tutto se stesso. Un uomo di straordinaria intelligenza, memoria, cuore». Roberto Alonge, infine, ha sottolineato la coerenza di Getto: «Lui cattolico, io giovane marxista, ci scontravamo spesso negli anni in cui fu mio maestro. Riuscì sempre a dire "no" in una fase storica in cui non era facile farlo». [g. a. p.] Il prof. Giovanni Getto festeggiato dal rettore Mario Umberto Dianzani nell'aula magna di via Verdi: «L'uomo e lo studioso sono ancora un modello e un esempio per tutti noi»
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