Goethe addio chi lo capirà?

Cambia l'ortografia tedesca Cambia l'ortografia tedesca Goethe addio chi lo capirà? il BONN " ULTIMA volta che qualcuno osò cambiare una j virgola nella lingua di Li Goethe correva l'anno1901. Ora, dopo quasi un secolo, un gruppo di intrepidi ci riprova, suscitando le crìtiche dei puristi. La battaglia per la riforma dell'ortografia si preannuncia lunga. Autorevoli quotidiani, come la Frankfurter Allgemeine Zeitung vedono dietro il progetto marxisti frustrati che «con il crollo del modello di società da loro auspicata cercano di creare una società senza distinzioni di classi e di errori». Quaranta esperti (linguisti, insegnanti, giornalisti) di Germania, Austria e Svizzera si sono riuniti a Bonn per discutere il primo progetto di riforma dell'ortografia tedesca dai tempi dei re di Prussia. E le più illustri accademie e congregazioni di studiosi della lingua si sono già allineate in schieramenti contrapposti. Tra i riformatori c'è Wolfgang Mentup, portavoce dell'Istituto per la Lingua tedesca: «L'ortografia tedesca diventa sempre più complicata. Si passa tanto tempo a insegnare le regole nelle scuole, ma il successo è più che dubbio». Dello stesso parere è Gùnter Drosdowski, direttore del Duden (il principale vocabolario di lingua tedesca), che parla di «stanchezza ortografica» ed è a favore di una semplificazione dell'ortografia. «Deutsche Sprache, scwhere Sprache», lingua tedesca, lingua difficile, dice un proverbio. E un'indagine dell'istituto demoscopico Allensbach rivela che il 57% dei tedeschi sbaglia a scrivere «SateUit», e il 65% ha difficoltà a ricordare con quante «h» si scrive «Rhythmus». Johann Wolfga Goethe Oppositori sono gli studiosi delle Accademie delle Scienze di Duesseldorf, Gottinga, Heidelberg, Monaco e Magonza. Temono un «impoverimento dell'immagine storica della lingua tedesca». I cambiamenti sono comunque destinati a essere «arbitrari e incoerenti rispetto al modificarsi della lingua». , Obiettivo principale della riforma è proprio la semplificazione dell'ortografia, avvicinando la lingua scritta a quella parlata. I termini stranieri verrebbero «tedeschizzati». Le. «aubergine» (melanzane), importate dalla Francia diventano «obergine» e alle salse resta poco di francese una volta che si scrivessero «sosse» invece che «sauce». Una vera e propria rivoluzione è la proposta di scrivere i sostantivi con la lettera minuscola. Ma è improbabile che venga accettata. Le Accadèmie delle Scienze vi vedono il pericolo di una «perdita di un pezzo di identità culturale tedesca», e questo proprio quando la riunificazione pone già abbastanza problemi. Tutti d'accordo invece sulla soppressione delle virgole. Nel tedesco attuale stanno prima di ogni congiunzione, una inflazione di segni di interpunzione che comunque non viene rispettata dal 42 per cento degli scriventi. Un'altra proposta che scatena proteste è l'idea di sostituire la tedeschissima lettera dell'alfabeto «essezed» - quella, per intenderci, che somiglia a un B con la coda - con la doppia s. Un bacio diventerebbe «Kuss», ma si renderebbe felice quel 56 per cento di somari che confonde «das» (articolo e pronome) con «dass» (congiunzione). Francesca Predazzi Johann Wolfgang Goethe

Persone citate: Duden, Francesca Predazzi Johann, Goethe, Heidelberg, Johann Wolfga Goethe, Johann Wolfgang Goethe, Kuss, Wolfgang Mentup

Luoghi citati: Austria, Francia, Germania, Magonza, Monaco, Prussia, Svizzera