Scacco alla «mafia del 2000» In carcere il superboss Zaza

Operazione internazionale contro il riciclaggio, 36 arresti Operazione internazionale contro il riciclaggio, 36 arresti Scacco alla «mafia del 2000» In carcere il superboss Zaza ROMA. Decine di arresti in Ita-1 lia, Francia e altri Paesi europei, quattro società con sede in Liguria sequestrate, decine di altre perquisite in tutt'Italia: sono i dati dell'operazione «Mare verde», condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova e dalla Dia, che ha smantellato una rete messa in piedi dalla mafia siciliana e dalla camorra per «lavare» denaro sporco e appropriarsi di imprese in difficoltà. Il giro di denaro stimato è di 2000 miliardi. Gli arresti fatti dagli uomini della Dia e da polizia, carabinieri e guardia di finanza sono avvenuti nel Genovese, a Napoli, in Francia, Belgio e Germania: sono in tutto 36, più due fermi. Fra gli arrestati spicca il nome del boss Michele Zaza, bloccato in Francia, nella sua abitazione a circa 20 chilometri da Nizza. Anche se contro di lui i magistrati genovesi non hanno emesso ordine di carcerazione, era colpito dall'84 da un mandato d'arresto che portava la firma del giudice Falcone per i reati di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Nell'elenco dei catturati (oltre a due direttori di filiali liguri del Banco di Napoli) ci sono anche Antonio Sarnataro e Generoso Del Gaizo, camorristi collegati al boss Carmine Alfieri e al clan di Zaza. E ancora Giovanni Tagliamento, capo della squadra-«recupero crediti» dell'organizzazione, che aveva il compito di con¬ vincere, con la violenza, gli imprenditori cui le società finanziarie controllate dal gruppo avevano fatto prestiti a pagare gli elevati interessi o a cedere la propria attività. Con questo sistema, o reinvestendo gli elevati guadagni, la criminalità organizzata aveva acquisito in Liguria e in Costa Azzurra alberghi, locali pubblici, impianti industriali. L'indagine ha portato anche alla scoperta di una truffa ai danni di Cèe, banche estere e compagnie d'assicurazione che le due organizzazioni criminali, facenti ca¬ po al clan Zaza-Alfìeri e al clan mafioso Fidanzati, stavano attuando. Carmine Alfieri, detto «O' ntufato», e Michele Zaza, detto «O' pazzo», sono fra i più noti boss della camorra. Il primo, arrestato l'I 1 settembre del '91, è l'uomo che ha trasformato le attività illecite camorristiche in holding gestendo un giro d'affari di oltre 1500 miliardi. Zaza è considerato uno dei massimi trafficanti internazionali di stupefacenti e di sigarette. Indicato come elemento di primo piano della camorra napoletana, ha sempre lavorato sull'asse Italia-Francia, fissando sulla Costa Azzurra-la sua residenza. Più volte inquisito in Italiana dove era fuggito durante il soggiorno obbligato, era stato arrestato l'ultima volta il 16 marzo 1989 a Villeneuve-Luobet, vicino Marsiglia, con l'accusa di contrabbando di sigarette e corruzione. Il 19 luglio 1991 Zaza era stato condannato a tre anni di reclusione, ma quattro mesi dopo era stato liberato dopo aver pagato una cauzione di 220 milioni di lire. In Italia è ricercato anche per l'omicidio di Alfredo Taborre e Giuseppe Barbera, avvenuta il 27 giugno 1977, con la complicità del boss Lorenzo Nuvoletta. Il ministro dell'Interno Nicola Mancino ha espresso «vive felicitazioni» ai magistrati della procura distrettuale di Genova e alla Dia per l'operazione «Mare verde» condotta contro quella che è stata definita mafia del 2000. Gli ordini di custodia cautelare sono stati firmati dal gip Roberto Fucigna di Genova su richiesta del sostituto procuratore Luigi Cavadini Lenuzza. Secondo quanto ha riferito Lenuzza, l'indagine si è iniziata sei mesi fa e ha portato a una triplice ipotesi di associazione per delinquere: una con il fine di truffa ai danni di istituti di credito, una con lo scopo di usura ed estorsione e la terza con la connotazione di associazione di stampo mafioso. [r. cri.] ti boss della camorra Michele Zaza, detto «O ' pazzo», è stato arrestato in Francia