Dalla Spagna: «Forza Italia» di Ren. Riz.

Dalla Spagna: «Forza Italia» Dalla Spagna: «Forza Italia» Abc replica agli insulti di El Pais «Paese convalescente ma bello» ROMA. «Forza Italia», «Bella Italia», «Brava Italia», «Nuova Italia»: per esorcizzare quel «Porca Italia» che il Pais ha pubblicato a tutta pagina nel suo supplemento domenicale, un altro autorevole quotidiano spagnolo, Abc, ricorre a fuochi d'artificio d'avverbi ed aggettivi. E dedica al nostro Paese «convalescente e bello e luminoso» la copertina, l'editoriale, un articolo del suo più prestigioso commentatore politico, un reportage di due pagine del corrispondente da Roma e un commento del consigliere dell'ambasciata spagnola nella capitale. Su quest'Italia «che non ha nascosto l'immondizia sotto il tappeto, ma ha scelto di rifondarsi su nuovi principi» si consuma un duello giornalistico in cui le regole d'una informazione corretta e veritiera s'intrecciano, forse, con quelle della concorrenza. Ma, tant'è: Abc spara per uccidere. E così chi, nel Pais, ha scritto quel titolo è definito «uno sprovveduto che meriterebbe di passare,sotto l'arco di Tito, essere impalato sulla Colonna Troiana e poi immerso nel Tevere». Perché, tuona Jaime Campmany nel suo commento, «definire porca l'Italia non è neppure un insulto: è il gesto di un mentecatto. Come chiamare stupida la Francia, gentile l'Inghilterra, generosa la. Svizzera, mite la Germania e vigliacca la Spagna». E qui si lancia in una dichiarazione d'amore così ardente da far impallidire Don Giovanni: «Né il delirio del fascismo, né la monelleria della democrazia possono fare porca un'Italia che rende nobile tutto ciò che tocca, anche le cose più abiette, e le muta in arte, in musica, in colore, in proporzione e in euritmia». Tradotto da poesia a prosa è, poi, quanto sostiene, a sua volta, l'editoriale: «Gran lezione, quella che sta dando l'Italia dimostrando di non riconoscere nessuna casta di intoccabili. Mentre la lira recupera sul marco e Giorgio Benvenuto propone le dimissioni di tutti gli inquisiti e il cambio dei simboli di partito, il Paese dà coraggio alla sua magistratura perché si continui sia con i processi sia con la profilassi». A chiudere il peana su quest'Italia «fondamentalmente sana» pensa José Andrés Gallegos del Valle, consigliere dell'ambasciata spagnola a Roma. E lo fa con un'immagine che non stona nella terra dei grandi stilisti (e dei Fregoli d'ogni tempo): «Il Paese è uscito un momento per cambiarsi d'abito: quello che indossava gli era ormai stretto». [ren. riz.]

Persone citate: Fregoli, Giorgio Benvenuto, Jaime Campmany, Pais