Mani pulite in carcere Nobili di Mario Deaglio

Il presidènte Iri accusato di corruzione. Duro confronto in cella tra i manager pei Il presidènte Iri accusato di corruzione. Duro confronto in cella tra i manager pei Mani pulite, in carcere Nobili Occhetto: errori sì, ma non ho mai chiesto soldi LA FINE DI UN SISTEMA ^1 ARRESTO di Franco Nobili è qualcosa di più dell'ennesima puntata di «Mani pulite». Il suo ingresso a San Vittore ha un carattere quasi simbolico: costituisce la definitiva con^ danna del sistema delle Partecipazioni Statali così come si è evoluto e si è consolidato nel corso dell'ultimo decennio. Trent'anni fa Tiri poteva vantare una situazione finanziaria eccezionale: per ogni lira di finanziamento di provenienza pubblica, nelle casse dell'Istituto ne affluivano altre dieci, volontariamente versate dai privati, sovente piccoli risparmiatori, e remunerate a tassi di mercato. Oggi ci sono purtroppo altri, meno lusinghieri, aspetti straordinari: su mille lire di lavori eseguiti dalle società dell'Iri ci si può legittimamente domandare quale quota sìa rappresentata da tangenti affluite • direttamente o indirettamente al mondo politico. Al di là delle circostanze specifiche che l'hanno caratterizzato, l'arresto di Nobili può considerarsi emblematico di una realtà che sta venendo lentamente a galla e che condiziona duramente l'economia italiana: l'Iri ha rappresentato al tempo stesso uno dei principali veicoli del finanziamento occulto alla classe politica e uno dei principali canali attraverso i quali il mondo politico esercitava il proprio potere sull'economia. Questo processo degenerativo va avanti da almeno un ventennio, interrotto soltanto dalla presidenza di Ro' mano Prodi, e i risultati sono ormai chiaramente visibili: i debiti del Gruppo sono a li- Mario Deaglio CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA Il presidente dell'Iri, Nobili MILANO. Scattano le manette per Franco Nobili, presidente dell'Iri. L'ordine di custodia cautelare, firmato dal gip Italo Ghitti, ipotizza i reati di corruzione aggravata e violazione della legge sul finanziamento ai partiti. La richiesta era stata fatta, dal pm Gherardo Colombo che condusse l'inchiesta sui «fondi neri» dell'Ili. Trasferità a Roma e persa tra le nebbie: adesso il presidente sta in carcere, a Milano. Di tre episodi è accusato Nobili. Due quando era presidente Cogefar, poi acquistata dalla Fiat: tangenti pagate per la centrale Enel di Montalto di Castro, e della società Intermetro di Roma. Il terzo episodio riguarda la sua carica all'Iri: la tangente pagata dall'Italimpianti per un appalto alla centrale Enel di Brindisi. 300 milioni. E intanto a Sari Vittore duro confronto fra Giulio Caporali e Fausto Bartolini: l'uno accusa il pei di aver preso tangenti; l'altro nega. E il segretario del pds Achille Occhetto ribadisce «Non siamo perfetti ma restiamo diversi». Marzolla, MhuoJinl, Potetti e Staterà ALLE PAG. 2, 3 E 5 INTERVISTA CON NATTA PARLA

Luoghi citati: Brindisi, Milano, Montalto Di Castro, Roma