Dieci famiglie potenti di Alberto Gaino

L'antimafia svela alcuni segreti della piovra in Piemonte L'antimafia svela alcuni segreti della piovra in Piemonte Dieci famiglie polenti Due di Cosa nostra e otto della 'ndrangheta con malaffari nell'economia A Torino un finanzièra che ricictà migliaia di miliardi di denaro spòrco Al di fuori dell'ufficialità della conferenza-stampa, qualche indiscrezione è trapelata. «Ci è stato riferito di un'indagine molto delicata su un finanziere di qui che avrebbe riciclato in grande stile migliaia di miliardi, attraverso un intrico di società, scatole vuote, che servivano per far perdere le tracce del denaro sporco. Si sta cercando di seguire quella pista». A microfoni aperti, sotto i riflettori delle telecamere, i commissari dell'Antimafia in missione a Torino si sono «limitati» alla denuncia dell'infiltrazione economica del denaro sporco. Una forte denuncia. Il presidente Violante: «Dopo aver ascoltato 110 addetti ai lavori in due giorni di audizioni, la prima conclusione ci prospetta il pericolo che Torino, da centro di smistamento della droga per il mercato piemontese, possa diventare un polmone per molti malaffari della criminalità organizzata. Nella regione operano 10 "famiglie" mafiose, 2 di Cosa nostra e 8 della 'ndrangheta. Una presenza preoccupante». L'on. Sorice ha precisato: «Una presenza diversa da quella tradizionale della mafia. Qui è importante seguire il flusso del denaro sporco. Qui chiediamo la collaborazione di banche, imprenditori, commercianti. Non siamo riusciti a far capire questo concetto: se non si alza la guardia in Piemonte, rischiate un insediamento definitivo dell'attività criminale nel controllo di imprese». «Abbiamo trovato le forze sociali disattente sul fenomeno», ha rincarato il sen. Calvi. «Si deve attuare una vera azione di contrasto nel settore dell'economia inquinata». Operano a Torino 250 società di leasing e 650 che finanziano imprese e privati: su quest'area l'Antimafia chiede più controlli. Alcuni, effettuati a campione dalle «fiamme gialle», hanno consentito di avviare incoraggianti indagini. Sul mondo bancario l'on. Borghezio ha riferito che «Bankitalia ha inviato rapporti alla magistratura sulla Cassa di Risparmio di Possano, per un'inchiesta su un usuraio, e sul San Paolo per il caso del finanziere torine¬ se Caprioglio». Esercizi pubblici: il prefetto Lessona ha revocato 55 licenze a titolari in odor di malavita di negozi, bar, una discoteca. E' stato recentemente arrestato l'esponente di maggior spicco della 'ndrangheta in Piemonte, Mario Ursini: «Stanno emergendo rapporti stretti, di subordinazione, delle cosche calabresi con Cosa nostra, attraverso il boss Santapaola». Spaccati delle nuove mappe del potere criminale. Con punti caldi, come la zona del Cusio-Val d'Ossola, diventata «un'enclave per l'importazione di armi dalla Svizzera e rifugio per latitanti doc». Da quelle parti sono stati arrestati due grandi pentiti di oggi: Balduccio Di Maggio, l'autista di Totò Riina, e il camorrista Pasquale Galasso, accusatore di big della politica. Galasso aveva acquistato grandi proprietà in zona. I pentiti si stanno rivelando decisivi anche in Piemonte. Sono ormai in trenta a collaborare con i giudici. Tutti sotto protezione. Alberto Gaino

Persone citate: Borghezio, Caprioglio, Di Maggio, Galasso, Lessona, Mario Ursini, Pasquale Galasso, Santapaola, Sorice, Totò Riina