Camporese, il sogno dura poco: Chesnokov lo mette ko

Camporese, il sogno dura poco: Chesnokov lo mette ko TENNIS Internazionali al Foro Italico: Courier e Becker avanzano senza nemmeno sudare, nonno Lendl eliminato da Filippini Camporese, il sogno dura poco: Chesnokov lo mette ko Anche Caratti, Cane e Pozzi fuori, mentre Pistoiesi e Gaudenzi sono promossi ROMA DAL NOSTRO INVIATO Una visitina al campo centrale, due set tranquilli tranquilli, giusto per sciogliere i muscoli, poi la doccia e l'albergo. Boris Becker e Jim Courier non hanno nemmeno sudato. Un primo turno felice, a differenza di tre ex vincitori di Roma (Lendl, Emilio Sanchez, Mancini) spediti a casa in un amen. Big Jim ha schiantato De La Pena, che deve aver capito di essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. E Bum Bum, che si porta appresso il nome di gioventù malgrado abbia un po' smesso di prendere a schiaffoni la palla, ad un certo punto si è addirittura permesso il lusso, contro il temibile Cherkasov, di chiedere conto ad una spettatrice di quel che gli andava urlando. Saputo che la signora lo considerava semplicemente meraviglioso, Boris ha fatto la ruota concedendo ai fedeli del Foro, alquanto propensi agli applausi, alcuni saggi del suo rispettabilissimo repertorio. Mettendo in mostra il suo nuovo look, una specie di taglio di capelli a cespuglio ma soprattutto una tenuta da gioco che gli ha fruttato un contratto di 25 milioni di dollari per 5 anni, Boris Becker ha battuto Cherkasov e anche gli avvoltoi, diciamo così, che gli volteggiavano attorno vaticinando di una sua sconfitta. «Negli ultimi quattro tornei, tutti sulla terra, ho fatto proprio schifo: stavolta invece ine la sono cavata molto bene», ha detto Bum Bum tutto allegro e giulivo. Nel primo set, dopo un paio di giochi, Becker ha chiesto all'arbitro di interrompere il match. Si scivolava troppo e dobbiamo ammettere, pur non avendo sperimentato di persona, che il biondone aveva probabilmente ragione. Qualche minuto prima, sullo stesso campo, era sciaguratamente scivolato, in tutti i sensi, Ivan Lendl, 33 anni, il giocatore più vecchio del torneo. Ivan ha perso in due set contro Filippini e alla fine, invece di puntare il dito contro se stesso, come forse avrebbe dovuto, se l'è presa con il campo che sembrava di cemento con sopra un velo di sabbia, parole sue. Lendl non riusciva a stare in piedi, è vero, ma non è che Filippini, agile come un ballerino, avesse i ramponi sotto le scarpette. Resta il fatto, in ogni caso, Nella Cina di Pechino candidata ai Giochi del 2000, maxicortesie per Samaranch, presidente dèi Ciò: auto da capo di Stato, e per sua moglie nella suite un superbagno, costruito apposta, e cesti di frutta rara. Per fortuna nessuno si è sognato di far trovare alla signora cinesi in camera, dicendole che sono mandarini. che fino a qualche anno fa sui campi del Foro i tennisti affondavano fino alla caviglia, il che per i migliori non era certo un invito a partecipare. Adesso il fondo è fin troppo veloce, come hanno riconosciuto e talora lamentato Courier e Sampras. Fra gli italiani, sconfitte di Camporese, Cane, Caratti e Pozzi. Il sogno di Omar è durato poco contro Chesnokov, favorito dal pronostico dopo la sua bella prestazione ad Amburgo, dove domenica ha ceduto in finale a Stich: due soli set sono bastati al russo per chiudere il conto. Quanto a Cane, ha lottato per tre partite contro il rozzo ma tosto Corretja, prima di arrendersi allo spagnolo. Caratti ha perso contro l'ungherese Noszaly, ahinoi, numero 332 al mondo, Pozzi contro il francese Raoux. Gianluca era appena tornato dalla Malesia, perdendo fra l'altro la valigia, e per molti versi la sconfitta non è stata un'umiliazione. Carattino, al contrario, non riesce a uscire dalla palude e la co¬ sa ci dispiace perché il ragazzo, malgrado tutto, mostra una fortissima volontà di ritornare sulla giusta via. In compenso hanno vinto Claudio Pistoiesi e Andrea Gaudenzi, ai quali fra l'altro non era stata concessa la wild card. Pistoiesi ha battuto l'olandese Eltingh, bravo solo sul cemento, e Gaudenzi ha superato in tre set lo spagnolo Roig, proveniente come lui dalle qualificazioni, e adesso dovrà affrontare Michelino Chang. Gaudenzi ha giocato per la quinta volta in carriera in un torneo Atp dimostrando di aver superato momenti difficili, fisici e psicologici. Vincitore dei tornei juniores del Roland Garros e di Flushing Meadows, considerato e trattato come una promessa del tennis, Andrea si era smarrito, allontanato, quasi perduto. Ora si allena in Austria con Muster. Ha imparato a vivere, ammette. E dunque anche a vincere. Cario Coscia

Luoghi citati: Amburgo, Austria, Cina, Malesia, Pechino, Roma