Scene dal'48 pensando all'oggi

Società' e Cultura Gli anni cruciali della nostra storia, dalla guerra alle prime elezioni: le provocazioni di un documentario Scene dal '48, pensando all'oggi Viaggio nel Paese di Togliatti, De Gasperì e Mila Pizzi L ROMA A ricostruzione necessaria, l'energia e la voglia di ricominciare, una devastazione mate¬ riale e morale che consentiva speranze di futuro, una classe dirigente sparita: sul triennio 1945-1948, dalla fine della seconda guerra mondiale alle elezioni politiche che segnarono l'inizio della lunga egemonia democristiana, perìodo cruciale ora cosi spesso evocato, Nicola Caracciolo e Emanuele Valerio Marino hanno realizzato per Raitre, che lo trasmetterà presto, uno dei loro famosi documentari storici. L'ultimo, I 600 giorni di Salò, dedicato alla vita quotidiana nell'Italia settentrionale sotto il governo dei fascisti imposti dai nazisti, sotto la Repubblica sociale italiana durata dall'ottobre 1943 al maggio 1945, ha avuto un successo tale da far pensare a un nuovo fenomeno d'interesse popolare per le immagini della Storia. Questo l'hanno intitolato provvisoriamente Succede il '48: ma è proprio vero che quel periodo somigli ai mesi che stiamo vivendo cosi male? Nicola Caracciolo dice che almeno un'analogia esiste: «La crisi totale di sfiducia verso le classi dominanti, l'urgenza o persino la furia di cambiamento», e che esistono ovviamente molte diversità: «All'indomani della guerra c'era un sentimento comune di maggiore ottimismo, rispetto allo scetticismo di oggi. Adesso una classe dirìgente nuova è invisibile; allora gli uomini nuovi per l'Italia c'erano, i politici del pre-fascismo, i leader tornati dall'esilio antifascista o quelli arrivati dalla Resistenza». Si conoscono gli avvenimenti'politici italiani essenziali del'perìodo: il primo governo democratico presieduto da Ferruccio Pam comprendente ministri socialisti e comunisti, l'abdicazione del re Vittorio Emanuele III in favore del figlio Umberto II, le prime ele- zioni (per la prima volta votavano anche le donne) per il referendum istituzionale e per l'Assemblea Costituente, la proclamazione della Repubblica, l'elezione di Enrico De Nicola a capo provvisorio dello Stato, il patto d'unità d'azione tra comunisti e socialisti, il viaggio del democristiano presidente del Consiglio Alcide De Gasperì negli Stati Uniti per chiedere aiuti e soldi, la scissione nel partito socialista, la firma del Trattato di Pace, il riconoscimento d'autonomia regionale alla Sicilia e la strage di lavoratori il primo maggio 1947 a Portella della Ginestra, l'espulsione dal governo di socialisti e comunisti, la nascita della Cgil unitaria guidata da Giuseppe Di Vittorio, l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, la vittoria elettorale della democrazia cristiana che sfiorò la maggioranza assoluta con il 48,5% elei voti, l'elezione di Luigi Einaudi a presidente della Repubblica, il Piano Marshall, l'attentato contro il segfètiario'tìérpci Palmiro Togliatti, la scissione sindacale. Ma Succede il '48, realizzato con materiali documentari d'epoca dell'Istituto Luce e del cinegiornale «La Settimana Incorri», con la forza delle immagini dice molto di più; rac¬ conta l'esistenza quotidiana d'un Paese atterrato, vinto, vitale. Nel maggio 1945 i lavoratori sfilano in corteo con vanghe e carriole, allo sgombero delle macerie s'affaticano pure le donne: un bracciante guadagna 250 lire al giorno, i disoccupati sono due milioni, i senza casa innumerevoli, nelle prime settimane di pace si diffondono epidemie di peste, di tifo. Il primo ponte ferroviario ripristinato sul Po viene inaugurato dal giovane Ugo La Malfa; alla prima gara ciclistica, Milano-Sanremo, Fausto Coppi appare stranamente grasso. I cinegiornali collaborano alla ricerca dei militari dispersi proiettandone le fotografie patetiche che vengono pure esposte nelle stazioni ferroviarie, nel caso qualcuno potesse fornire notizie. Prigionieri di guerra tornano con la sigla Pw, Prisoner of War, stampigliata in bianco sulla schiena, e la «Settimana Incora» cerca di rassicurarli: «Chissà quante calunnie avrete sentito sulle donne d'Italia. Non sorto vere». Gonne scozzesi sventolano all'aria, nel boogie-woogie, ammaliante come ogni cosa che appartenga allo stile di vita degli americani. I pochi automobilisti manifestano a Torino contro i limiti imposti al¬ la circolazione delle macchine; la. quantità giornaliera di pane razionato è di duecento grammi a testa, in media gli italiani dispongono di 1700 calorìe al giorno. Aroldo Tieri fa lezione di democrazia al cinegiornale mostrando tremende caricature di De Gasperì, Stalin o Togliatti: «Avreste mai pensato di vedere i politici in caricatura? Ieri no, oggi sì». «Basta con le guerre», «Basta coi balconi», dicono le scrìtte sui muri, e durante la campagna elettorale il nodo Savoia diventa «marchio dell'infamia»: ma a Napoli la manife¬ stazione monarchica raccoglie una folla sterminata. Vota il 92% degli elettori. Dal Quirinale, reggia sabauda sin dal 1870, se ne va l'ultimo re; «Soprattutto l'Italia, innanzi tutto l'Italia!», tuona Vittorio Emanuele Orlando con enfasi retorica. Al Laghetto Malaspina di Milano ci si spoglia dietro le siepi per mettersi in costume da bagno; Nilla Pizzi e il mae- j striò Cìnico Angelini hanno' facce giovani; a Roma la polizia ammazza sette dei settemila licenziati che protestano per la chiusura dei cantieri pubblici; al carcere milanese di San Vittore scoppia la rivolta; a molti, se vogliono l'acqua, tocca ancora far la fila alle fontanelle per strada. Gli eroi neri del delitto appassionano la gente: Lidia Cirillo assassina dell'amante, un ufficiale alleato; Leonarda Cianciulli, pazza rurale che faceva sapone coi corpi di quelli che uccideva; il maestro Graziosi, uxoricida; Caterina Fort, assassina della famiglia dell'amante («Salì molte volte a far bisboccia coi tedeschi, cui dava rochi baci», l'accusa perdipiù «La Settimana Incorno). Per invitare gli italiani a sottoscrìvere il Prestito della Ricostruzione si mobilita pure Vittorio De Sica; Lucia Bosè non si depila le gambe né le ascelle. Per arrivare in America, a De Gasperì sono necessarie 58 ore di volo; Evita Perón, che porta aiuti dall'Argentina, a Roma viene accolta come una Madonna pellegrina, trionfalmente. «La denutrizione è la morte dei nostri figli», «Salari bassi, non si vive» sono i cartelli nelle manifestazioni; gli sminatori, che liberano dalle mine tedesche coste e pianure italiane, sono invece pagati moltissimo, ma uno su tre resta ucciso o mutilato. Il 18 aprile 1948 Luchino Visconti va a votare insième con Laura Adani, Totò insième con il Mago di Napoli, De Gasperì e Togliatti vanno al seggio a piedi, camminando senza scorta né timore in mezzo alla gente. Nella grande auto nera scoperta del Presidente della Repub- blica, accanto a Luigi Einaudi s'infila un giovanotto: Andreotti. La politica si blocca, la società continua a muoversi. Nell'evocazione di Succède il '48 di Nicola Caracciolo ed Emanuele Valerio Marino mancano tante cose, naturalmente: la coda di ferocia e vendette della guerra civile, la spietatezza della malavita che dominava il Paese nel caos, l'epurazione dei fascisti, i processi ai gerarchi, la corruzione marcia nell'occupazione d'Italia da parte degli Alleati soprattutto americani, i successi politici dell'Uomo Qualunque. Di tutto questo, spiega Caracciolo, manca ogni documentazione per immagini, oppure si hanno materiali di congressi molto brutti. Loro sono contrari a mescolare documenti e fiction: «E' una alterazione mistificante, una violazione dello scrupolo filologico. Anche le testimonianze d'epoca: o sono molto importanti, oppure spezzano il ritmo». Trattandosi di cinegiornali, non è possibile che i documenti siano artefatti? «Sino alla prima metà del 1947 le redazioni dei cinegiornali erano pluraliste, e c'era la nuovissima passione per la libertà di parola. Con la guerra fredda, cominciano pure lì le scelte propagandistiche». La miseria veniva censurata sin da prima: «Ne parlavano, ma pochissimo. La povertà italiana d'epoca l'abbiamo ricavata a fatica, ritagliando piccoli spezzoni di venti, quindici, trenta secondi : vorremmo che gli spettatori d'oggi capissero cosa significa davvero essere sènza soldi, senza tetto, senza lavoro, senza cibo, senza niente». Lietta Tornabuoni Il Devastazioni materiali, fame, miseria disoccupazione e volontà di riscatto La vita di tuttii giorni e i fatti storici Qui accanto, Palmiro Togliatti ferito dopo l'attentato. Nell'immagine grande: dopo la Liberazione si balla nei cortili in balere improvvisate. A destra, re Umberto II con Maria José