Più caro il verde in casa di Enzo Bacarani

Il settore vivaistico in crisi per l'aumento della pressione fiscale Il settore vivaistico in crisi per l'aumento della pressione fiscale Più caro il verde in casa Iproduttori: I costi ci hanno costretti a ritoccare i prezzi al pubblico Il calo di vendite ha raggiunto il livello del 25% rispetto all'anno scorso TORINO. In piena primavera scoppia la crisi. Mercato e produzione in calo, prezzi aumentati a causa di eccessive tasse e di costi alle stelle: i vivaisti e i floricoltori si trovano in una situazione difficile a cui cercano di far fronte dando sfogo alla fantasia, ma i risultati finora non sono soddisfacenti. A cercare di dare una spinta a un mercato che proprio in questa stagione dovrebbe trovare nuova vitalità, ci prova la mostra «Vivere nel verde» che si svolge in questi giorni a Torino Esposizioni e che si concluderà il 16 maggio. Giardini, piante, arredamento, cultura botanica, edilizia: la rassegna attira migliaia di «pollici verdi», quei fedelissimi del giardinaggio che non rinunciano alla soddisfazione di mettere in terra o in vaso una pianta. Ma la realtà del mercato costringe gli operatori del settore ad abbandonare speranze e li conduce ad analizzare dati poco confortanti. Gianfranco Bricco della segreteria della Coldiretti torinese spiega: «Stiamo attraversando un periodo molto critico, il calo di vendite è di notevoli dimensioni». Si può quantificare? «Siamo al 25 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Quale il settore più colpito? «Le piante da appartamento. E' un settore dove ci sono prezzi per tutte le tasche, si va dalle 5 mila alle 200 mila lire ad esemplare, ma evidentemente con la crisi economica le famiglie tagliano le spese cosiddette voluttuarie e le piante d'appartamento rientrano purtroppo in quest'uiltima categoria». I prezzi sono rimasti stabili? «No, non è stato possibile mantenere i prezzi di vendita sugli stessi livelli dell'anno scorso». Come mai? «Abbiamo avuto una stagione fredda e quindi è stato necessario riscaldare maggiormente le serre. Inoltre il governo ha tolto praticamente le agevolazioni per il gasolio e il carburante per l'agricoltura. Di conseguenza i costi di produzione sono aumentati. I coltivatori hanno cercato di mantenere gli aumenti dei prezzi entro limiti accettabili, ma è un dato di fatto che il consumatore che acquista oggi una pianta da interno spende mediamente il 15 per cento in più rispetto all'anno scorso». Quali sono i settori meno colpiti? «Senza dubbio le azalee e i rododendri sono le uniche piante che vanno controcorrente. Sarà perché sono di moda, ma sta di fatto che i produttori su questi due tipi di piante riescono ancora a spuntare ottimi prezzi». E i bonsai? «Anche questo settore ha registrato un calo di vendite, tuttavia più contenuto, del 10 per cento». Speranze? «In questo periodo - risponde Bricco - abbiamo sempre tante speranze perché si va verso la stagione calda. Maggio dovrebbe essere un mese ottimo per le vendite, non ci resta che avere fiducia nel consumatore, sperare che abbandoni il pessimismo e che sia disposto a pagare qualche cosa in più dell'anno scorso». Enzo Bacarani

Persone citate: Bricco, Gianfranco Bricco, Giardini

Luoghi citati: Torino