Alfieri successo

ni Alfieri, successo Gli IJ.0, e la danza delle gag TORINO. Daniel Ezralow uno e due: coreografo e ballerino. Il grande danzatore americano, bello e bravo, idolo delle ragazzine, fondatore degli Iso, si presenta in questi giorni all'Alfieri (si replica sino al 12) in entrambe le vesti. Quale dei due aspetti vince? E' presto per dare giudizi definitivi. Ma il primo brano che i suoi applauditissimi Iso hanno presentato in apertura di serata, «Trazom!», cioè Mozart al contrario, dice già molte cose sulle sue qualità coreografiche. Emerge prima di tutto il gusto (tutto «PUobolus», «Momix» e Moses Pendleton) per la comicità spinta, la danza come gag che subito si esaurisce. Due damine e due cicisbei settecenteschi, vestiti di succinto e lucidissimo «ciré», si muovono secondo uno stile vagamente classico infarcito di gestualità. Le loro convenzioni sono molto libere, il sesso non è affatto sublimato; al contrario: ammiccato, mostrato, eseguito. Tutti si toccano, le mani corrono svelte a indagare nelle zone erogene, proprie e dei partner, uomini o donne non importa. Il «solo» con cui Ezralow si presenta come danzatore è un gustoso colpo di teatro: sullo sfondo del palcoscenico si apre il portone che dà sulla strada, normalmente usato per fare entrare le scene: irrompono le luci e i rumori della città. Arriva una 500 rossa, dalla quale scende Daniel, che entra in scena e si lancia in piroette e salti strappa-applauso. «The Rogue», il brano successivo, è raffinato ma di scarso impatto, su un pubblico che dagli Iso vuole essere stupito: cinque danzatori, in costumi che possono ricordare uccelli tropicali, si muovono sulla musica di Yuval Ron. «Slow Fade to Roger» è invece un lavoro composito che parte descrivendo una situazione manicomiale, per passare poi a una scena che potrebbe ricordare il musical e finire in pieno stile Iso, danzatori nudi che danno vita con lampade a giochi di luci ed ombre. Ma è «Night Thoughs», che chiude la serata, il momento in cui il tifo giunge all'incandescenza. Il cocktail è sapiente: le voci bulgare che creano un magico panorama sonoro, due fanciulle vestite di angeliche tonache bianche scendono dal soffitto appese a funi elastiche e volano per il palcoscenico, come al rallentatore, lanciate e rilanciate in continuazione dai due ballerini. Ancora entusiasmo nei ringraziamenti finali, scanditi da uno scatenato rock: i sei danzatori ne approfittano per esibirsi in ogni acrobazia. Ise. tr.]

Persone citate: Alfieri, Daniel Ezralow, Ezralow, Moses Pendleton, Mozart

Luoghi citati: Torino