L'italiano boicotta le cinture

Scoperti altri errori nella nuova legge Illegali i limiti per i neopatentati Scoperti altri errori nella nuova legge Illegali i limiti per i neopatentati I/italiano boicotta le cinture In auto l'80per cento non le usa SNOBBATO IL CODICE DELLA STRADA ROMA. Gli italiani non amano le cinture di sicurezza. Anzi, non le sopportano proprio: introdotte per legge dal 1989, oggi vengono usate solo dal venti per cento degli automobilisti su un parco macchine che in totale conta su 32 milioni e ottocento mila unità. E questa omissione è causa di circa mille morti l'anno e di almeno centomila feriti. La fotografia della situazione, impietosa per chi ha deciso di rendere obbligatorie le cinture, l'ha scattata la federazione nazionale degli ordini dei medici. Scomponendo nei particolari il dato generale, si può scoprire che la cintura è più amata al Nord rispetto al Centro e al Sud, e preferita sulle autostrade rispetto alle extraurbane e alle urbane. Gli adulti spesso non le portano, ma preferiscono metterle ai bambini fino a quattro anni. In particolare solo il 40 per cento degli adulti del Nord le usa: il 20 per cento in città, il 40% fuori e l'85% sulle autostrade. Al Centro le usa solo il 20% in media (20 per cento in città, 30% sulle strade extraurbane e 60% sulle autostrade). Al Sud la media non è stata valutata, si può considerare solo un uso del 10% fuori città e del 20% in autostrada. Di contro, la media nazionale di uso delle cinture sale al 35 per cento quando si tratta di bambini fino a quattro anni. Nel Nord i genitori le mettono nel 60% dei casi in città, nel 30% fuori, nel 50% sulle autostrade (media 50%). Al Centro la media scende al 25% (30% sulle strade urbane, 20% sulle extraurbane e 25% in autostrada). Al Sud, ancora una volta la media non è valutabile, mentre l'uso delle cinture è del 15% in città, del 20% fuori città e del 40% sulle autostrade. E' così confermata, anche da una rilevazione statistica, una tendenza che è facilmente riscontrabile giorno per giorno sulle strade italiane. Una tendenza che è passata anche grazie al fatto che in questo caso i vigili urbani e gli agenti della polizia della strada sono disponibili a «chiudere un occhio». Dopo le attenzioni dei primi tempi, infatti, ora quasi nessun automobilista viene fermato perché viaggia con le cinture di sicurezza slacciate, oppure perché non le aggancia il passeggero. «Tagliata» la cintura come scelta individuale (nonostante resti la minaccia delle multe), gli automobilisti italiani sono ora alle prese con altri rebus: il codice della strada, che sta cambiando fisionomia giorno dopo giorno. Approvato, emendato, modificato, rivisto, corretto, entrato ufficialmente in vigore il primo gennaio scorso, adesso è stato in parte bocciato dalla Cee. E ora la «commissione di revisione» istituita dal ministero dei Trasporti è al lavoro per cambiare di nuovo alcune regole, per renderle compatibili con le normative Cee (ed eventualmente trovare altre incompatibilità). Nessuno, a quanto pare, prima d'ora si era accorto di nulla. Innanzitutto dovrebbe essere cancellata la norma, fortemente voluta dal Parlamento, che prevede che per i primi tre mesi di guida i neopatentati non possano guidare auto che viaggiano a oltre 150 chilometri l'ora e moto ' superiori ai 350 centimetri cubici. En- trambe le disposizioni dovrebbero entrare in vigore il primo luglio prossimo. Ma non è la sola patata bollente: più problematica è la soluzione di alcune questioni relative alla patente B. Pare già decisa l'archiviazione della proposta di annotare sul documento il gruppo sanguigno, mentre sono ancora in discussione le tanto contestate visite psicologiche per il conseguimento della patente. Cancellate, invece, le disposizioni che introducevano nuovi test ed esami per chi, avendo conseguito la patente B prima dell'aprile '88, voleva continuare a guidare le moto. Stessa sorte, sembra, per la targa asportabile dei motorini e per l'obbligo di registrare il colore dei veicoli. I lavori della commissione proseguiranno ancora qualche tempo, poi i risultati saranno «girati» al Parlamento, che sarà chiamato, prima dell'estate, a decidere se accogliere i suggerimenti oppure abrogare definitivamente le norme in contrasto con i regolamenti Cee, ed accettare i limiti imposti da queste ultime, come avviene negli altri paesi comunitari. Resta il fatto che, a pochi mesi dalla sua entrata in vigore, il nuovo codice della strada, atteso per oltre 27 anni, è già da riscrivere. E lo si scopre giorno dopo giorno. [r. cri.] Solo il 20 per cento degli italiani si allaccia le cinture quando sale sulla propria auto