Le mille liste d'Italia

le mille liste d*Italia le mille liste d*Italia Trionfo di medici e insegnanti 400 leghisti marciano su Roma ROMA. Tendenza aUa frammentazione e prevalere di «arti e mestieri» sulla ribalta elettorale, con molti professionisti in corsa per la carica di sindaco. Queste le principali caratteristiche delle Uste per le elezioni amministrative del 6 giugno. La nuova legge per l'elezione diretta dei sindaci non sembra quindi aver finora contribuito ad una concentrazione degU schieramenti: a Torino le liste in corsa sono ben 18, a Novara 12, a Vercelli 11. In altri comuni si scende appena di poco al di sotto di questi valori: è il caso di Ancona (10 liste), Grosseto (9), Ravenna e Siena (8), senza tener conto delle locaUtà più piccole, in cui pure la concorrenza appare molto agguerrita. Numerosissimi gli aspiranti-sindaco comuni cittadini: la crisi di credibilità della classe politica dà i suoi frutti. Ad Ancona, fra i candidati figura Carlo Marcelletti, il noto cardiochirurgo del «Bambin Gesù» di Roma, mentre ad Assisi neUa Usta «Uniti per rinnovare» si candida il giornali- sta Mino Damato. Le categorie più rappresentate sono insegnanti e medici. A Novara figura un professore della Bocconi, a Vercelli si è candidato anche un insegnante di lingua russa, un altro docente a Belluno. Un folto gruppo di aspiranti appartiene al mondo sportivo. A Ravenna la de propone l'attuale allenatore della squadra femminile locale di pallavolo, Teodora, mentre una Usta socialista candida il vicepresidente deUa squadra maschile «Il Messaggero». A Bardonecchia è in corsa il vicedirettore di Tuttosport nonché Angela Brambati, la cantante dei Ricchi e Poveri. Fra le curiosità si segnalano i quattrocento candidati che la Lega presenta in 20 comuni del Lazio: un segnale forte che il movimento di Umberto Bossi intende dare nel quadro del nuovo impegno al Centro e al Sud, con il simbolo della Lega d'Italia Federale. Alcuni centri invece non potranno rispondere all'appello degli elettori. In Sardegna non è stato possibile presentare liste in due paesini del Nuorese, Lula ed Oniferi, a causa della presenza della criminalità organizzata. I partiti hanno scritto una lettera al Prefetto di Nuoro, spiegando che la comunità attraversa un particolare momento di malessere e che nessuno è disposto a sottoscrivere candidature per il Consiglio Comunale. In altri casi sono le forze politiche ad essere costrette a disertare l'appuntamento elettorale. A Ravenna il msi-dn non è riuscito a raccogliere entro il termine di mezzogiorno di ieri le firme necessarie per depositare la propria lista. La de ha rinunciato a presentare il proprio simbolo a Montevarchi (Arezzo). Il partito ha aderito infatti ad una coalizione laico-cristiana con pli, pri e Popolari per la riforma. A Siena la Rete non è riuscita a trovare quattrocento elettori che sottoscrivessero la lista e il psi non ha trovato le 250 necessarie per presentarsi a Cassino. Le adesioni sono state soltanto 160. Infine Sergio Gaiotti, «pattista» a Torino, è stato escluso dal movimento dei Popolari per la riforma. Lo ha annunciato Anselmo Zanalda, il responsabile del movimento in Piemonte, riferendosi alla decisione di Gaiotti di appoggiare la candidatura di Giovanni Zanetti, sostenuto da de e pli, invece di Valentino Castellani, il candidato ufficiale di Segni. Qualche preoccupazione in meno, da questo punto di vista, per i partiti in lizza in Sicilia; in questo caso, infatti, il termine ultimo per la presentazione deUe liste è mezzogiorno del 12 maggio prossimo. [r. i.] il giornalista televisivo Mino Damato è candidato a sindacò nella città di Assisi