Milano il psi rischia di scomparire

Interno Borghini rifiuta l'appoggio del garofano e la lista, senza sindaco, è inaccettabile Milano, il psi rischia di scomparire «La sua presentazione sarebbe inutile e dannosa» MILANO. «Un no sofferto, una decisione presa per ragioni politiche», spiega Piero Borghini, l'ex sindaco che nella sua corsa alla rielezione ha ieri ufficialmente rifiutato l'appoggio del psi milanese. «Un errore politico grave, un'esasperazione dei nostri rapporti politici», replica Luigi Vertemati, il commissario della federazione psi di Milano. Ed è subito bomba. Già, perché sofferta quanto si vuole, la decisione di Borghini rischia di azzerare la partecipazione delle truppe del garofano alle prossime elezioni. Di cancellare anni di storia. Un evento che ha dell'incredibile: il partito che negli ultimi cinquant'anni ha portato alla guida di palazzo Marino un proprio uomo, costretto adesso a rinunciare, a tener fuori gara il suo garofano. Effetto Tangentopoli? Beh, certo l'inchiesta Mani pulite ha il suo peso nella perdita di credibilità e di voti del partito che fu di Bettino Craxi. Ma a far dire no al psi a Borghini, dopo un primo accordo per il sì - meno di due settimane fa - è stato quell'altro no, quel no della Camera contro l'autorizzazione a procedere per Craxi. E' durato qualche giorno, proprio dopo il voto a Montecitorio su Bettino, il braccio di ferro tra Borghini e il psi. «Per favore non mettetemi capolista nella vostra lista», aveva chiesto a un certo punto l'ex sindaco agli uo- mini del psi che stavano raccogliendo firme per «Socialisti e riformisti per Milano», la lista del garofano che ha in lui, Borghini, il candidato sindaco. Questioni di opportunità politica, lascia intendere l'ex sindaco. E poi in un'articolo scritto per l'«Avanti» entra nei dettagli del no. «La mia Usta, "Fiducia per Milano", nasce dall'esperienza concreta dell'ultima giunta, un'esperienza che non sarebbe stata possibile senza il sostegno leale del psi e anche per questo sarebbe stato logico che il psi ne favorisse la proiezione elettorale sotto la forma di autentica lista civica». Ma questo, fa capire, non è avvenuto: «Le amministrative rischiano così di essere caricate di questioni come la consistenza, 0 passato e il futuro del psi, tema enorme che non può essere sovrapposto alle questioni del governo della città». Insomma, in questo momento il giudizio degli elettori sul psi «non può essere sereno» e la presentazione della lista è «tanto inutile quanto dannosa». Conclusione di Borghini: «Questo non significa che si debba litigare, significa solo che per questo tratto ognuno deve seguire la propria strada senza pretendere di avere la verità in tasca». La risposta di Vertemati è secca: «C'è una lettera firmata da te, Boi^hini, lo scorso 28 aprile, nella quale sottoscrivevi l'apparentamento: se adesso non ci stai più, fai tu il primo passo con una dichiarazione davanti a un notaio». Passano i giorni. E venerdì, ultimo giorno utile per presentare le Uste, il psi deposita regolarmente presso l'ufficio elettorale la sua Usta. In testa il nome di Borghini. Tutto risolto? Niente affatto, perché subito dopo in commissione elettorale arriva la dichiarazione scritta nella quale Borghini rinuncia all'apparentamento con «Socialisti e riformisti per Milano». Il no sussurrato, ventilato, promesso, diventa no formale, un macigno. E adesso? Adesso è momento dei ricorsi legaU. Il psi, conferma Vertemati, ha già chiesto alla commissione elettorale di essere ascoltato e a sostegno deUa propria legittimità a vedere il simbolo del garofano in lizza il prossimo 6 giugno sta preparando una memoria legale. Ma certo, ogni decisione degli uomini deUa commissione non sarà una decisione facile. Anzi. Mai, prima, le elezioni per il sindaco si erano svolte con la nuova legge elettorale. Chiaro, quindi, che le decisioni deUa commissione costituiranno un precedente. Compito ingrato. Sulla carta la Usta psi, sconfessata da Borghini, è una Usta senza candidato sindaco e quindi non ha i requisiti per essere accettata. Cosa farà la commissione? La cestinerà, imponendo il black out sul garofano? Cancellerà Borghini candidato sindaco ma accetterà la lista psi con un altro candidato interno? Riaprirà i termini per la consegna delle liste dando così tempo ai socialisti di individuare un candidato alternativo? Si aspetta. Intanto, da Roma, da via del Corso, la segreteria psi sentenzia: «La decisione di Borghini è insufficiente per motivazioni politiche». Il divorzio è divorzio. Traumatico. [a. z.] Il commissario «Un errore grave, un'esasperazione dei rapporti» L'ex sindaco di Milano Piero Borghini

Luoghi citati: Milano, Roma