L'occhio del diabetico punto debolissimo da tenere sotto controllo

RETINA A RISCHIO RETINA A RISCHIO L'occhio del diabetico punto debolissimo da tenere sotto controllo DELLA relina, la macula è l'area più importante da preservare; e il diabete dell'adulto è tra i maggiori fattori di rischio per le alterazioni maculari. Esistono esami di autovalutazione della visione centrale come il test del reticolo di Amsler e il test di Yannuzzi Card che dovrebbero essere fatti da tutti i pazienti diabetici per individuare precocemente sintomi significativi. Il fine di questi controlli oculistici è il trattamento precoce della retinopatia diabetica, e soprattutto la prevenzione del deterioramento della funzione maculare. A tutt'oggi non esiste una terapia ottimale: la sperimentazione conclusa recentemente dall'«Early Treatment Diabetic Retinopathy Study» ha definitivamente dimostrato, ad esempio, che dosaggi giornalieri di 650 milligrammi di acido acetilsalicilico né prevengono lo sviluppo della retinopatia diabetica proliferante né incrementano il rischio di emorragie vitreo-retiniche (non essendo neanche utili a conservare la funzione visiva del diabetico). In attesa di nuovi farmaci, l'unica possibilità è la fotocoagulazione laser, che può essere di tipo «focale», «diffusa» o «combinata». Il trattamento laser «focale» per l'edema maculare conclamato è risultato fondamentale per ridurre, in modo statisticamente significativo, i rischi di calo visivo; il trattamento laser «diffuso» si è rivelato efficace solo quando la retinopatia progredisce e/o vi sono alti rischi di proliferazione fibro-vascolare. Sempre i dati pubblicati recentemente dall'Early Treat¬ ment Diabetic Retinopathy Study hanno anche dimostrato come la percentuale di «perdita» visiva è nettamente più bassa in tutti i pazienti laser-fotocoagulati: solo il 4% degli occhi con trattamento «diffuso» e solo il 2,5% degli occhi con trattamento «focale» hanno più o meno gravi riduzioni della visione a distanza di 5 anni; nel complesso si può concludere come il laser-trattamento è in grado di ridurre del 50% la perdita della capacità visiva a tre anni dai controlli. Le sperimentazioni cliniche in corso permetteranno poi di confrontare statisticamente l'effetto di varie tecniche fotocoagulative (con vari tipi di laser: argon «green», a diodi, kripton «rosso») sulle lesioni maculari: ad esempio tratta mento fotocoagulativo minimo o focale combinato con o senza trattamento a griglia. Nella retinopatia diabetica proliferante avanzata invece la vitrectomia (con endolaser) ri mane la tecnica chirurgica da preferire in quanto ha permesso di mantenere la capacità visiva di migliaia di pazienti a li velli, seppur minimi, di vita di relazione. Ma la riduzione laser-indotta sia! della perdita della visione centrale da edema maculare sia della progressione della retino patia verso gli stadi proliferati vi (che abbassa ulteriormente il rischio di cecità) ha un passaggio obbligato in periodici controlli oculistici, unica possibi lità per identificare diabetici che necessitano di adeguata la ser-fotocoagulazione retinica. Raffaele Nuzzi

Persone citate: Early, Early Treat, Raffaele Nuzzi

Luoghi citati: Rischio