LA BAMBINA MESSICANA STREGATA DAGLI INDIOS

LA BAMBINA MESSICANA STREGATA DAGLI INDIOS LA BAMBINA MESSICANA STREGATA DAGLI INDIOS Inoltre, nel Paese d'origine del padre, Comiatàn, nello Stato di Chiapas, dove i Castellanos sono tornati a vivere nel 1927, i bianchi sono pochi, in confronto agli indios e ai meticci che, sebbene poverissimi, condizionano la vita dei bianchi attraverso la loro cultura e la loro stessa presenza. Anche l'educazione dei bambini Castellanos, tutta tradizionale, con scuoletta rurale, catechismo e prima comunione, deve confrontarsi ogni giorno con le favole di stregoneria e sortilegi ammannite loro dalla tata india. Nel 1928, con la guerra cristera, scoppia il fanatismo religioso, e all'insorgere del popolo che chiede l'applicazione della Riforma Agraria decretata molti anni prima si accompagna l'esproprio, da parte dello Stato, di tutti i beni del clero. I sacerdoti vessati sono costretti a nascondersi, le chiese sono bruciate. Nel 1933, in questo clima di persecuzione che vede i Castellanos rifugiati in campagna, una seduta spiritica alla quale assistono la madre di Rosario e un'amica annuncia che uno dei due bambini è desti- di Rosario si spezza. Secondo le parole del suo biografo «vive quasi stordita e il suo mondo domestico, come sempre, è precario. L'essere riconosciuta come scrittrice famosa non allontana la sua tu rie a compagna: la nostalgia. Il 7 agosto 1974 muore folgorata in modo del tutto accidentale (?)». Con questa morte, più o meno cercata, la Castellanos che i suoi concittadini avevano paragonato, forse in modo iperbolico, a suor Juana Inés de la Cruz per la dedizione al lavoro e allo studio, sembra raggiungere, invece, la schiera delle donne tormentate di questo secolo: Ingeborg Bachmann, Sylvia Plath, la nostra Antonia Pozzi. In realtà, il nodo della vita della Castellanos sta nella storia antica e infantile di Balùn-Canàn (toponimo indiano di Comitàn), scritta fin dal 1957. Centrale alla vicenda, narrata in modo piano ma efficace attraverso gli occhi di una bambina che non ha nome ma possiede un fratello che si chiama Mario, è la divisione tra bianchi e indios. Nel paese dove ■HP 's. . nato a morire. E, in effetti, dopo pochi giorni, Benjamin muore di appendicite. Dopo la perdita dei latifondi, e il trasferimento a Città del Messico, i successi della Castellanos come poetessa, narratrice e docente di Legge sembrano controbilanciare é compensare le tragedie personali, il fatto di non essere bella, la solitudine, i matrimoni o legami falliti. Così famosa, la Castellanos, da essere inviata, nel 1971, a Tel-Aviv come ambasciatrice del suo Paese. Ma qui, in Israele, l'equilibrio

Luoghi citati: Città Del Messico, Israele, Tel-aviv