GLI SNOB DI GRIFFIN SONO TROPPO CHEAP di Masolino D'amico

GLI SNOB DI GRIFFIN SONO TROPPO CHEAP GLI SNOB DI GRIFFIN SONO TROPPO CHEAP Vecchie barzellette e poca vita nell'antologia Adelphi MI si capirà se provo la tentazione di snobbare il piccolo libro intitolato Snob e pubblicato dalla nostra casa editrice più raffinata; per fortuna non è difficile. Il libro è dell'82, ripescarlo oggi dev'essere sembrato un'idea, vista la voga delle antologie umoristiche. L'autore, Jasper Griffin, professore di letterature classiche a Oxford, vi si è infatti limitato a mettere insieme un po' di casi di snobismo incontrati durante le sue letture. La maggior parte delle citazioni, raccolte un po' pretestuosamente per tema - Snob aristocratici, Snob accademici, Snob e letteratura, classismo, snobismo etnico, ecc. - non viene però dalla Vita, dalla Cronaca o dalla Storia, bensì dalla narrativa, e questo indebolisce il tono generale del volumetto: quali basi può avere una trattazione sia pure semiseria del fenomeno sociologico dello snobismo, quando tante pezze d'appoggio scaturiscono solo dalla fantasia di questo o quello scrittore (di regola inglese, come del resto ci si poteva aspettare dato il carattere esasperatamente classista di quella società)? Per di più, a volte Griffin non cita nemmeno gli scrittori, ma le loro parafrasi fatte da altri scrittori, o da critici (esempio, Richard Usborne che si prende gioco di un racconto classista di Dornford Ya- Petronio; i migliori comunque sono tratti dai memorialisti e non dai narratori, massime da Chamfort, da Saint-Simon e da quel sublime persecutore di celebrità che fu Boswell. Certe assenze d'altro canto sono inspiegabili: dov'è Pepys? Virginia Woolf figura con alcune lettere, ma anche qui Griffin sciupa delle buone occasioni, trascurando la sua amica notoriamente ossessionata dai propri alti natali, Vita Sackville West (qui sostituita dal marito Harold Nicholson, ma al solito, con un'opera di fantasia). Per non essere tacciato di ingenerosità concluderò citando uno dei non molti episodi che ho trovato gradevoli, eccolo; lo riferisce Walter Scott. «Il defunto reverendo dottor Robert Douglas, già pastore di Galashiels, ha assicurato all'autore che Andrew Gemmells, l'ultima volta che l'ha visto, giocava a carte con un gentiluomo di ottimi natali, molto distinto e facoltoso. Per mantenere le dovute differenze di rango, la partita si svolgeva presso una finestra aperta del castello: il castellano sedeva dentro, su una sedia, il mendicante su uno sgabello nel cortile; e giocavano sul davanzale». Masolino d'Amico Jasper Griffin Snob tr. di F. Pellizzi e G. A. Mella Adelphipp. 188. L 14.000

Luoghi citati: Oxford