Studenti in visita alle carceri

34 E' l'inizio di un progetto di sensibilizzazione sui problemi delle prigioni Studenti in visita alle carceri Giovedì i ragazzi hanno conosciuto le Nuove Ieri alle Vallette dibattito con i detenuti Una trentina di studenti del liceo scientifico Galileo Ferraris, del Russell per ragionieri e del professionale per la pubblicità hanno visitato le Carceri Nuove e si sono incontrati con i detenuti all'interno delle Vallette. L'iniziativa di sensibilizzazione, promossa dalla Regione, dalla direzione delle carceri e dal Tribunale di sorveglianza, rientra in un progetto che coinvolge 300 giovani delle superiori interessati a conoscere la realtà dei detenuti. «E'importante creare un collegamento fra la città e il carcere - dicono al Tribunale di sorveglianza -. Purtroppo in Italia si tende a criminalizzare gli istituti penitenziari. I ragazzi alle Nuove e alle Vallette hanno visto il disagio provocato dal sovraffollamento, ma hanno potuto constatare che esistono iniziative mirate alla promozione umana e al recupero dei detenuti». Gli studenti, tutti maggiorenni, sono entrati giovedì pomeriggio alle Nuove senza incontrare le detenute. Ieri, invece, hanno trascorso la mattinata alle Vallette. C'era l'assessore regionale Emilia Bergoglio, de, che da poco più di un mese si occupa anche dell'assistenza penitenziaria. I giovani hanno visitato i cortili trasformati dai detenuti in prati e giardini e il corso di florovivaistica che ha tra i propri «clienti» il Comune di Torino. Poi sono passati al corso di pasticceria e al reparto dei tossicodipendenti in fase di recupero. Il momento più importante della giornata è stato un incontro-dibattito con un grupppo di detenuti. Infine gli ospiti sono stati al reparto dei sieropositivi dove sono stati offerti loro the e pasticcini. «Ci sono stati attimi di commozione - dice Emilia Bergoglio - L'esperienza non è comune, nemmeno per me». La visita al carcere è stata l'occasione finale di una serie di iniziative varate nelle scuole per far conoscere il mondo e i problemi dietro le sbarre. Spiega il preside Mario Perrini del liceo scientifico Galileo Ferraris: «Sono entrati 5 dei miei allievi della quinta E. Hanno vissuto una esperienza particolarmente intensa soprattutto parlando con i detenuti. L'incontro per loro è stato il coronamento di un lavoro che ha coinvolto dal maggio di un anno fa l'intera classe e la quarta C». Il ministero di Grazia e Giustizia aveva inviato un questionario per capire il grado di conoscenza fra i giovani del fenomeno carcere, droga, reato. Il progetto ministeriale ha poi coinvolto gruppi di docenti di diverse scuole. L'iniziativa, sperimentale, verrà con ogni probabilità ripetuta il prossimo anno. La Regione, anche in virtù di un accordo con la direzione generale degli Istituti di pena, organizza corsi di formazione per i detenuti, attività per i semiliberi, il coordinamento dei volontari e un. centro educativo permanente che promuove dibattiti, proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali, corsi scolastici per adulti per aprire il più possibile il carcere al mondo esterno. L'assessore regionale ' Emilia Bergoglio A fianco le carceri delle Vallette

Persone citate: Emilia Bergoglio, Galileo Ferraris, Mario Perrini

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia