Pagavano anche i pensionati
Pagavano anche i pensionati Pagavano anche i pensionati Al convegno altri segreti di Mani pulite «Al Provveditorato alle Opere Pubbliche di Milano c'era un ufficetto in cui i dirigenti in pensione andavano a riscuotere le rate delle tangenti. Domandai a un imprenditore perché pagasse anche provveditori a riposo e mi rispose: se non li pagavo i loro successori non avrebbero più accettato di rateizzare le tangenti». Piercamillo Davigo, uno dei «magnifici» tre pm del pool milanese di «mani pulite», ha parlato per quaranta minuti a mitraglia in un convegno torinese su appalti e tangenti al San Paolo di via Santa Teresa 1. E ha alzato il tiro: «Sulle autorizzazioni a procedere per Citaristi e Craxi c'è stato uno straripamento dei poteri del Parlamento: bocciando le richieste per corruzione e non quelle per violazione alla legge sul finanziamento dei partiti, senatori e deputati si sono sostituiti all'autorità giudiziaria nel decidere la qualificazione del reato. Ecco perché insistiamo con il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale». E poi: «Di giorno la democrazia è lo scontro nei Consigli comunali fra maggioranze e opposizioni, che, di notte, si dividono le tangenti nei garage. La cura è una sola: il ritorno alla concorrenza fra le imprese e alla competizione in politica. C'è stato un accordo generale su cui si è adagiata la società. La sua filosofia: non facciamoci male. L'intero Paese rischia di sedersi». Bisogno di nuove leggi? Davigo: «No, basta applicare quelle esistenti. Ma le si interpretino allo stesso modo: certe aggravanti scattano sempre contro i poveracci della giustizia, mai per i reati di frode fiscale e di falso in bilancio». Giuseppe Quattrocchi, procuratore della Repubblica di Lucca, ha radiografato i tanti trucchi per addomesticare le gare d'appalto: «C'erano anche i bandi fotocopia, con la richiesta di requisiti su misura per l'impresa prescelta». Assegnazione di lavori sulla base di progetti di massima che consentono ampia discrezionalità alle commissioni aggiudicatrici, poi varianti in corso d'opera per gonfiare i costi e rifondere delle tangenti gli imprenditori: i docenti universitari Vittorio Barosio e Andrea Comba hanno scavato in queste «distorsioni» e prospettato soluzioni. Barosio: «Appalti su progetti esecutivi che non diano spazio a situazioni abonormi». Comba: «Anziché l'albo dei costruttori, siano coperture bancarie e assicurative per vincere una gara a preselezionare la serietà delle imprese». Il dibattito prosegue oggi. I pm di Milano Piercamillo Davigo
Persone citate: Andrea Comba, Barosio, Citaristi, Craxi, Davigo, Giuseppe Quattrocchi, Piercamillo Davigo, Vittorio Barosio
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