Berger furioso con la Ferrari di Cristiano Chiavegato

FI in Spagna: Prost vola e precede Senna, Alesi è soltanto decimo FI in Spagna: Prost vola e precede Senna, Alesi è soltanto decimo Berger furioso con la Ferrari L'austriaco: motore morto, telaio peggio BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Alain Prost vola con la sua Williams e fa segnare la miglior prestazione sul giro, abbassando il tempo (l'19"599 contro 1 '20" 190) che lo scorso anno portò Mansell a conquistare la pole pósition. Senna in versione playboy si diverte, arriva all'ultimo istante, sale in macchina e porta la McLaren in seconda posizione. La Ferrari, invece, fa suo il detto «non c'è limite al peggio»: decimo Alesi, sedicesimo Berger, altro che progressi. La Scuderia di Maranello, malgrado gli sforzi, non riesce a venire fuori da una china che la porta sempre più in basso. Quattro secondi tondi di distacco dalla Williams, 1"2 meno veloce dello scorso anno, quando le prestazioni delle F92A venivano definite «disastrose». Le sospensioni attive continuano a non funzionare, le vetture sono inguidabili. Così-Berger perde ogni tipo di diplomazia e sbotta in critiche pesanti: «Il telaio è... - e usa senza mezzi termini un vocabolo "cambronnesco" -, il motore è morto. Negli ultimi dieci giorni ho lavorato come un pazzo per sviluppare i nuovi attuatori e ho ottenuto riscontri positivi a Imola e Fiorano. Ho voluto montare qui lo stesso sistema e non ho fatto un giro buono. In qualifica ho usato i vecchi e non è andata bene. Nella seconda giornata voglio riprovare quelli più sofisticati, costi quel che costi». L'austriaco assume anche il ruolo da ingegnere, visto che è capace di imporre ai tecnici le sue scelte. Un segno di debolezza, se vogliamo, da parte della squadra che ha lasciato a casa John Barnard, che deve disegnare la vettura per il '94 e ha riciclato Postlethwaite come responsabile in pista. E il buon Harvey si nasconde dietro dichiarazioni ovvie: «Sulla pista di Barcellona è fondamentale avere una macchina perfetta, perché la differenza tra un telaio buono e uno meno buono si traduce in grossi distacchi cronometrici. Attualmente la no- stra sospensione attiva non agisce in modo corretto: ecco perché siamo andati così male». E' una dannazione questa sospensione cosiddetta «intelligente». Non funziona meccanicamente (gli attuatori sono in sostanza dei cilindretti che sostituiscono molle e ammortizzatori) e anche la sua gestione elettronica crea problemi enormi. In sostanza'nessuno alla Ferrari ha ancora capito come mettere a punto un programma valido. E non si può tornare indietro, perché questa vettura non è costruita per ospitare delle sospensioni tradizionali. L'unico ad andare in controtendenza è Jean Alesi che, oltre a essere felice perché precede il compagno di squadra, ieri ha ribadito di essere vicino, a firmare un contratto di due anni per Maranello: «L'accordo è fatto, mancano solo i dettagli, e sono pronto a firmare. La verità è che non possiamo giudicare questa vettura, perché se le sospensioni non funzionano non si può spingere la massimo. Il motore non è un problema. Basterebbe trovare la maniera per sistemare un po' l'assetto per migliorare parecchio». Forse il francese ha un modo di guidare diverso da Berger. Resta il fatto che oggi le rosse modenesi dovranno lottare per non partire domani nelle ultimissime file. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Barcellona, Imola, Maranello, Spagna